Andrea Prospero, il mistero della chat su Telegram: «La postale ha i suoi cellulari»
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Durante la trasmissione “Chi l’ha visto?” è stata mostrata la chat del gruppo Telegram in cui qualcuno, preoccupato per le indagini condotte dalla postale, chiede di eliminare gli username usati dal ragazzo. E oggi si inizia a scavare sulle sue attività online
LANCIANO. Iniziano ufficialmente gli accertamenti anche sul computer portatile di Andrea Prospero, lo studente diciannovenne trovato morto in un b&b nel centro di Perugia in circostanze ancora tutte da chiarire. Dopo che la polizia postale è riuscita a recuperare la scheda madre del dispositivo, danneggiato in parte dai liquidi biologici dopo essere rimasto per cinque giorni sotto il corpo esanime del ragazzo, oggi a Roma il portatile sarà consegnato al consulente esterno individuato dalla Procura di Perugia, che avrà il compito di estrarre i contenuti dal chip. Ad essi gli inquirenti si affidano per avere risposte più complete sul tipo di attività online condotta da Prospero e sui contatti che il giovane, grande esperto della rete, intratteneva. Finora poche indicazioni utili starebbero arrivando dalla lettura delle stringhe estratte dai cinque cellulari trovati nel monolocale di via Del Prospetto, affittato in gran segreto dallo studente a circa 150 metri dall'ostello dove ufficialmente alloggiava.
È chiaro che in rete Andrea interagiva con qualcuno, ma al momento non starebbero venendo fuori identità o elementi di interesse investigativo, ovvero interazioni significative con qualcuno che possa avere avuto un ruolo nell'attività o nel decesso del ragazzo. Ma gli investigatori continueranno a scandagliare la mole di dati e file alla ricerca di elementi utili alle indagini. La famiglia Prospero, assistita dai legali Francesco Mangano e Carlo Pacelli, hanno chiesto alla Procura di accertare tutta la verità, qualunque essa sia. Nei giorni scorsi papà Michele ha espresso il timore che il figlio possa essere caduto, per ingenuità, nella rete di qualcuno, indotto a fare qualcosa da cui poi avrebbe voluto tirarsi fuori senza riuscirvi, o almeno non indenne. Sono attesi a giorni anche i risultati degli esami tossicologici, che potranno chiarire il quantitativo di ansiolitici che Andrea avrebbe ingerito e se effettivamente ne hanno causato il decesso per malore o per un gesto volontario. Ieri sera della vicenda è tornata ad occuparsi anche la trasmissione televisiva “Chi l'ha visto?”, che ha mostrato un avviso comparso in una chat di Telegram che sembra riferirsi proprio a Prospero. L'utente invita a rimuovere gli username usati dal ragazzo da eventuali gruppi e ad eliminare eventuali chat: «La postale ha i suoi 4 cellulari e le sim trovate».