Appartamenti sequestrati ricorsi dei proprietari

Oltre cinquanta famiglie sono diventate custodi giudiziarie dei loro immobili I sigilli anche su un’area che doveva essere ceduta al Comune

VASTO. Hanno ricevuto la notifica del sequestro dell’appartamento contestualmente al costruttore. Più di cinquanta famiglie che avevano acquistato una casa nel complesso residenziale Molino Village da lunedì mattina sono diventate custodi giudiziarie dei loro appartamenti. Questo alle famiglie non piace affatto e sono infuriate.

«Abbiamo investito i risparmi di una vita su questi appartamenti», si rimmaricano. «Perché dobbiamo pagare eventuali colpe non nostre?», protestano. Qualcuno di loro ha già chiesto aiuto al legale di fiducia. «Chiederò al Riesame di concedere ai miei clienti l’uso dell’appartamento acquistato e ovviamente il dissequestro», afferma l’avvocato Arnaldo Tascione.

La permuta del terreno sul quale è stato realizzato il complesso residenziale composto da cento appartamenti avvenne nel 2007. Per i costruttori il permesso edificatorio e l’abitabilità sono legittimi. «Siamo sereni», afferma l’avvocato Roberto Cordisco, legale di fiducia di Filippo Molino titolare dell’impresa Molino e Molino. «Leggerò attentamente le contestazioni mosse. Probabilmente verrà presentato un ricorso al tribunale del Riesame», afferma l’avvocato.

La Procura contesta la realizzazione di residenze private al posto di strutture ricettive e alberghiere. Le indagini sono state eseguite dai carabinieri con l’ausilio tecnico di un consulente.

La vicenda ha messo nei guai oltre al costruttore altre cinque persone. Fra loro il direttore dei lavori e due funzionari comunali che all’epoca rilasciarono i permessi. Oltre agli appartamenti la magistratura ha messo i sigilli a un’area che, stando al piano di lottizzazione, avrebbe dovuto essere ceduta al Comune e che invece è stata recintata e destinata ai privati.

Certo è che non c’è pace per l’impresa Molino a Molino da quando 5 anni fa Filippo Molino decise di realizzare un villaggio residenziale in località San Tommaso, a due passi dal mare. L’impresa presentò al Comune un progetto che prevedeva la realizzazione di 100 appartamenti, campi di gioco e piscina. Il progetto venne contestato dagli ambientalisti.

Il Consiglio comunale approvò la realizzazione degli immobili ma disse no alle strutture sportive. A gennaio del 2008 il cantiere fu oggetto di un attentato da parte di alcuni estorsori che chiedevano mezzo milione di euro. La telefonata minatoria venne intercettata dai carabinieri che identificarono e arrestarono gli autori. Superata anche quella vicissitudine l’impresa ha ripreso a costruire senza più problemi. Fino a lunedì.

«Siamo assolutamente sereni»,dice l’avvocato Cordisco. Paola Calvano

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