Assolto per la violenza dopo tre condanne 

San Salvo. I messaggi sul telefonino scagionano un 36enne al quale erano stati inflitti 3 anni e 6 mesi

SAN SALVO. Arrestato e processato per violenza sessuale nei confronti della ex moglie, è stato assolto dalla Corte d'appello di Campobasso perché il fatto non sussiste. La Corte ha disposto la revoca della sentenza emessa dieci mesi fa dalla Cassazione dopo tre gradi di giudizio. Fondamentali per la revisione del processo si sono rivelate nuove prove documentali. Provvidenziale il telefono cellulare. Per F.C., 36 anni, di origine romena ma residente a San Salvo e che si è sempre dichiarato innocente, è la fine di un incubo. I suoi difensori, gli avvocati Antonello Cerella e Silvia Ranalli, hanno prodotto davanti alla Corte d'appello di Campobasso (presidente Vincenzo Pupilella, Giuseppina Paolitto e Margherita Mastronardi consigliere) documenti che hanno convinto i giudici dell'innocenza dell'uomo accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale e per questo condannato in via definitiva a 3 anni e 6 mesi di reclusione. La presunta violenza sessuale alla moglie sarebbe avvenuta nella loro casa il 22 giugno 2027. La testimonianza della vittima era parsa credibile ai giudici. «Peccato che in quella data», hanno rimarcato nel ricorso gli avvocati Cerella e Ranalli, «la parte offesa non abitava più nell'abitazione coniugale essendosi allontanata 4 giorni prima, come si evince chiaramente dallo scambio di messaggi fra lei e l'accusato».
F.C., finito anche in carcere a causa delle accuse, è tornato libero, ma soprattutto è stata riconosciuta la sua innocenza. Di grande aiuto è stata anche l'attuale compagna del 36enne. La donna ha sempre creduto nell'innocenza del suo compagno. È stata lei a trovare il cellulare in cui c'erano i messaggi che F.C. e l'ex moglie si erano scambiati. Un passaggio fondamentale per ottenere la revisione del processo dalla Corte d'appello di Campobasso. A tradurre i messaggi dalla lingua romena all'italiano è stata il perito Elena Tessari. Il nuovo elemento probatorio ha sconfessato le dichiarazioni della presunta parte lesa. «Siamo soddisfatti», affermano i legali di F.C., «non era facile ottenere la revisione ma grazie alle nuove prove ci siamo riusciti». (p.c.)