CHIETI

Attesa troppo lunga, cambia ospedale e muore nel tragitto: la procura indaga

14 Gennaio 2025

Giuseppe Antonio Moretti era stato dimesso dall’ospedale di Ortona il 5 gennaio. Due giorni dopo, ancora afflitto dagli stessi sintomi di due giorni prima, è tornato al pronto soccorso, ma la l’attesa troppo lunga lo ha convinto a cambiare ospedale. Il tragitto è stato fatale

CHIETI. La procura di Chieti ha aperto un’inchiesta sulla morte di Giuseppe Antonio Moretti, ortonese di 55 anni, dopo la denuncia presentata dalla famiglia dell’uomo per un presunto caso di malasanità.

In base a quanto ricostruito dai parenti, lo scorso 5 gennaio, Moretti si trovava all’interno della sua abitazione di San Vito Chietino quando ha iniziato ad accusare un malessere con rigonfiamento del collo e fiato corto. A quel punto si è recato al pronto soccorso di Ortona: lo stesso pomeriggio, a seguito di alcuni esami, è stato dimesso con la prescrizione di tornare dopo due giorni per una consulenza cardiologica.

Il 7, dunque, Moretti si è ripresentato in pronto soccorso. Ma, dopo diverso tempo di attesa e considerando che il malessere persisteva, il paziente ha lasciato l’ospedale di Ortona per raggiungere, con la sua auto, quello di Pescara. Durante il tragitto, però, la situazione è peggiorata: arrivato all’altezza di Francavilla al Mare, Moretti è stato costretto ad accostare e ad allertare i soccorsi. Trasportato con l’ambulanza del 118 all’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, è morto a distanza di qualche ora.

Il mattino successivo i familiari, assistiti dall’avvocato Italo Colaneri, hanno presentato una denuncia ai carabinieri. Il pubblico ministero Marika Ponziani, come atto dovuto, ha aperto un fascicolo – a carico di ignoti – con l’ipotesi di reato di omicidio colposo e disposto l’autopsia, che è stata eseguita ieri dal medico legale Marco Piattelli. Il pm si è affidato anche al cardiologo Marcello Caputo. Gli esiti dell’esame autoptico, che arriveranno entro sessanta giorni, e l’analisi della cartella clinica di Moretti saranno determinanti per scoprire o escludere responsabilità mediche in relazione alla morte. La famiglia del paziente deceduto ha nominato come consulenti il medico legale Cristian D’Ovidio e il cardiologo Gian Piero Perna.

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