VASTO
Bagnino di 16 anni salva famiglia dall’annegamento
Giovane assistente del lido Park Hotel si tuffa e riporta a riva padre e tre figli piccoli trascinati al largo dalle correnti di libeccio
VASTO. Al Lido Park Hotel resort vogliono tutti complimentarsi con lui, ma Emanuele Verardi, 16 anni, assistente bagnante, sorride e assicura di aver fatto solo il suo dovere. Emanuele, giovedì scorso, ha aiutato a tornare a riva un bagnante che era in acqua in difficoltà con i tre figlioletti. È lui stesso a ricordare il fatto. «Erano circa le 19. Mancava un’ora alla chiusura del lido. Stavo risistemando ombrelloni e sdraio, quando una signora mi ha indicato tre bambini di un altro lido, in mare, fra la prima e la seconda secca», racconta il sedicenne. «Ho raggiunto la riva e ho visto un uomo che cercava di tenere i tre figli, tutti molto piccoli, stretti a sé, ma faceva fatica a tornare a riva». Emanuele si è tuffato, ha raggiunto il papà in difficoltà a causa delle correnti e ha preso il più piccolo di 3 anni. Il papà ha stretto a sé gli altri due ed è tornato a riva. Nessuno di loro ha avuto bisogno di cure. «Purtroppo quando soffia il libeccio, le correnti sono pericolose. Occorre stare molto attenti» sottolinea Emanuele, ripetendo quel che il suo insegnante, Fernando Sorgente, gli ha raccomandato spesso durante le lezioni, prima dell’esame per ottenere il brevetto di assistente bagnante. Emanuele Verardi, che frequenta l’Istituto nautico di Ortona, sa bene che il mare non è mai affidabile. «Ho fatto il mio dovere. Lo rifarei mille volte ancora», dice. «Sono contento perché i tre piccoli stanno bene». Al Park hotel sono orgogliosi di lui e soddisfatti. La storia di Emanuele Verardi, è arrivata anche a Palazzo di città. I consiglieri della Lega, Alessandra Cappa e Davide D'Alessandro hanno chiesto al sindaco Francesco Menna un riconoscimento per il bagnino 16enne. «Il ragazzo», rimarcano i due consiglieri, «non ha compiuto soltanto il suo dovere. Si è reso protagonista di un gesto dall’alto valore pratico e simbolico. Ha ridato la vita a chi stava rischiando di perderla. Un comportamento che va premiato, perché altri giovani possano seguirne l'esempio».
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