«Bambini nelle aule-scantinato»
La denuncia all’Incoronata, e a Sant’Antonio la nuova scuola è chiusa.
VASTO. Genitori in trincea: chiedono scuole sicure e vivibili per i figli. Umide, anguste e ubicate negli scantinati: è la descrizione delle aule della materna di contrada Incoronata fatta dalle famiglie dei piccoli scolari. Altro paradosso: nella parte opposta della città, in contrada Sant’Antonio Abate, la nuova scuola ha soltanto tre aule ed è impossibile utilizzarla per l’intero ciclo delle elementari. Così, in attesa delle decisioni della direzione didattica, la struttura resta chiusa. Ancora disagi anche per gli studenti dell’Istituto statale d’arte, sempre in attesa della nuova sede.
Incoronata. Sono sfiduciati ed esasperati i genitori degli scolari della scuola materna dell’Incoronata. Il commissario dell’Udc, Roberto Laccetti, si fa portavoce della loro protesta. «I piccoli sono da anni ospitati in una struttura privata. Le aule sono umide e inagibili, le condizioni di sicurezza sono minime», denuncia Laccetti sollecitando l’amministrazione a individuare nuovi plessi da destinare a istituti scolastici. «I bambini di Vasto hanno diritto a studiare e di avere una scuola nel loro quartiere. L’espansione demografica dell’Incoronata è innegabile, il Comune non può non tenerne conto», sollecita il commissario Udc.
Sant’Antonio abate. Le stesse richieste arrivano dalle famiglie che risiedono nella parte opposta della città. I bambini del quartiere San’Antonio abate, dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia (2002), non hanno più la scuola elementare. L’edificio che si trova all’angolo con via Cardone venne lesionato dal sisma. Nel 2004 l’amministrazione Pietrocola annunciò la ristrutturazione del plesso.
Ora la scuola - che dovrebbe essere intitolata all’autista di scuolabus Sandro Smerilli, vittima di un incidente stradale - è finita, ma ha soltanto tre aule.
Può ospitare solo il ciclo della materna. Peccato che i servizi igienici non sono adatti a scolari di tre anni. «L’amministrazione ha progettato l’ampliamento della scuola, e l’iter è già partito», assicura il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Forte (Pd), «la destinazione delle tre aule già pronte però deve deciderla la direzione didattica», precisa l’amministratore.
Istituto statale d’arte. «Entro tre anni gli studenti dell’istituto statale d’arte avranno una nuova sede», l’annuncio è datato 24 ottobre 2005. Sono passati quattro anni e l’istituto è ancora un cantiere. E meno male che gli operai, dopo sei mesi di fermo, sono tornati al lavoro.
Ma passerà ancora molto tempo prima che gli studenti possano entrare nella nuova scuola: 7.810 metri quadri divisi su due livelli, 22 classi, 8 laboratori e un auditorium da 260 posti per 275 studenti. «In realtà l’istituto diventerà Liceo artistico, per questo il progetto, firmato dall’architetto Maurizio Smargiassi e dall’ingegnere Costantino Tascone, è stato adeguato tenendo conto delle nuove disposizioni previste dal decreto del ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini», ripetono alla Provincia.
Incoronata. Sono sfiduciati ed esasperati i genitori degli scolari della scuola materna dell’Incoronata. Il commissario dell’Udc, Roberto Laccetti, si fa portavoce della loro protesta. «I piccoli sono da anni ospitati in una struttura privata. Le aule sono umide e inagibili, le condizioni di sicurezza sono minime», denuncia Laccetti sollecitando l’amministrazione a individuare nuovi plessi da destinare a istituti scolastici. «I bambini di Vasto hanno diritto a studiare e di avere una scuola nel loro quartiere. L’espansione demografica dell’Incoronata è innegabile, il Comune non può non tenerne conto», sollecita il commissario Udc.
Sant’Antonio abate. Le stesse richieste arrivano dalle famiglie che risiedono nella parte opposta della città. I bambini del quartiere San’Antonio abate, dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia (2002), non hanno più la scuola elementare. L’edificio che si trova all’angolo con via Cardone venne lesionato dal sisma. Nel 2004 l’amministrazione Pietrocola annunciò la ristrutturazione del plesso.
Ora la scuola - che dovrebbe essere intitolata all’autista di scuolabus Sandro Smerilli, vittima di un incidente stradale - è finita, ma ha soltanto tre aule.
Può ospitare solo il ciclo della materna. Peccato che i servizi igienici non sono adatti a scolari di tre anni. «L’amministrazione ha progettato l’ampliamento della scuola, e l’iter è già partito», assicura il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Forte (Pd), «la destinazione delle tre aule già pronte però deve deciderla la direzione didattica», precisa l’amministratore.
Istituto statale d’arte. «Entro tre anni gli studenti dell’istituto statale d’arte avranno una nuova sede», l’annuncio è datato 24 ottobre 2005. Sono passati quattro anni e l’istituto è ancora un cantiere. E meno male che gli operai, dopo sei mesi di fermo, sono tornati al lavoro.
Ma passerà ancora molto tempo prima che gli studenti possano entrare nella nuova scuola: 7.810 metri quadri divisi su due livelli, 22 classi, 8 laboratori e un auditorium da 260 posti per 275 studenti. «In realtà l’istituto diventerà Liceo artistico, per questo il progetto, firmato dall’architetto Maurizio Smargiassi e dall’ingegnere Costantino Tascone, è stato adeguato tenendo conto delle nuove disposizioni previste dal decreto del ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini», ripetono alla Provincia.