VASTO
Bonifica discariche, l'ex giunta a giudizio
Contestato l'incarico affidato ai Baschi azzurri: non luogo a procedere per segretaria comunale e dirigenti
VASTO. L’accusa è aver procurato un “ingiusto vantaggio patrimoniale” all’associazione Baschi azzurri Abruzzo, che dalla ex giunta ebbe l’incarico per il controllo e la bonifica delle discariche abusive disseminate sul territorio. Con questa contestazione il Gup del Tribunale, Italo Radoccia, ha rinviato a giudizio l’ex sindaco Luciano Lapenna e i componenti dell’esecutivo: Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio, Anna Suriani, Marco Marra, Luigi Masciulli, Lina Marchesani e Gino Marcello. Insieme a loro saranno processati il 7 novembre prossimo Eustachio Frangione, responsabile dell’associazione Baschi azzurri, e l’amministratore delegato della Pulchra ambiente spa, Paola Vitelli. Il non luogo a procedere, per non aver commesso il fatto, è stato invece disposto per la segretaria generale Rosa Piazza, i dirigenti Vincenzo Marcello, Alfonso Mercogliano e Michele D’Annunzio e gli ex dirigenti Roberto D’Ermilio e Pasquale D’Ermilio, entrambi in pensione.
Il reato contestato all’ex giunta e a Frangione è di abuso in atti d’ufficio e mancato rispetto delle norme in materia ambientale, mentre l’Ad Vitelli deve rispondere del solo reato contravvenzionale. Nonostante il poderoso fascicolo presentato nel corso della passata udienza, il nutrito collegio difensivo non è riuscito a smontare l’ipotesi accusatoria formulata dalla Procura, rappresentata in camera di consiglio dalla pm Gabriella De Lucia.
«La copiosa documentazione prodotta era finalizzata a dimostrare l’insussistenza del reato di abuso in atti d’ufficio e il corretto operato degli amministratori che si sono mossi nell’ottica dell’interesse collettivo», spiegano i legali, «la convenzione stipulata nel 2014 con la Onlus, in cambio di un rimborso spese mensile di 2.500 euro, ha comportato un consistente risparmio per le casse municipali».
L’inchiesta giunta al capolinea è stata aperta in seguito all’esposto presentato da Antonio Parisi, responsabile dell’associazione Radio Cb Histonium, secondo il quale i volontari incaricati del servizio non erano in possesso delle autorizzazioni previste dalle norme ambientali per movimentare i rifiuti provenienti dalle discariche. L’epilogo di ieri, potrebbe aprire anche nuovi scenari politici dal momento che fra gli assessori rinviati a giudizio figurano Marchesani e Marcello, gli unici ancora in carica. (a.b.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il reato contestato all’ex giunta e a Frangione è di abuso in atti d’ufficio e mancato rispetto delle norme in materia ambientale, mentre l’Ad Vitelli deve rispondere del solo reato contravvenzionale. Nonostante il poderoso fascicolo presentato nel corso della passata udienza, il nutrito collegio difensivo non è riuscito a smontare l’ipotesi accusatoria formulata dalla Procura, rappresentata in camera di consiglio dalla pm Gabriella De Lucia.
«La copiosa documentazione prodotta era finalizzata a dimostrare l’insussistenza del reato di abuso in atti d’ufficio e il corretto operato degli amministratori che si sono mossi nell’ottica dell’interesse collettivo», spiegano i legali, «la convenzione stipulata nel 2014 con la Onlus, in cambio di un rimborso spese mensile di 2.500 euro, ha comportato un consistente risparmio per le casse municipali».
L’inchiesta giunta al capolinea è stata aperta in seguito all’esposto presentato da Antonio Parisi, responsabile dell’associazione Radio Cb Histonium, secondo il quale i volontari incaricati del servizio non erano in possesso delle autorizzazioni previste dalle norme ambientali per movimentare i rifiuti provenienti dalle discariche. L’epilogo di ieri, potrebbe aprire anche nuovi scenari politici dal momento che fra gli assessori rinviati a giudizio figurano Marchesani e Marcello, gli unici ancora in carica. (a.b.)
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