Bruciano un cassonetto: palazzo danneggiato a Vasto

28 Ottobre 2014

Ennesimo atto vandalico nel centro storico dopo la spaccata in quattro negozi. Esasperati i residenti nel rione Croci: "Qui di notte è terra di nessuno"

VASTO. Di giorno il viavai di gente, i pensionati che si fermano a parlare e l’allegro vociare dei bambini danno alla città un aspetto gioioso e nascondono insidie e problemi. È di notte che il centro storico di Vasto si anima di personaggi meno positivi. La notte di follia in piazza Pudente sabato notte è emblematica. Il quartiere Croci, a ridosso dello stadio, non sta meglio. Domenica notte in via Tobruk, all’altezza dell'incrocio con via Misurata, proprio di fronte all’ingresso dell’Aragona, è andato in scena l’ultimo raid vandalico. Dopo aver spostato un cassonetto dell’immondizia su un marciapiede, gli scellerati lo hanno incendiato. Le fiamme non hanno distrutto soltanto il cassonetto ma hanno danneggiato anche la facciata di una palazzina.

La padrona di casa svegliata dal fuoco si è spaventata moltissimo. La parete annerita racconta il percorso delle fiamme. La striscia nera arrivava alla finestra del primo piano dell’immobile. La finestra al piano terra che corrisponde a un negozio di alimentari è completamente annerita.

Gli schiamazzi avvertiti da alcuni residenti portano ad ipotizzare che l’incendio sia stato l’ennesimo scellerato gioco di una banda di teppisti. Complice qualche bicchiere di troppo si sono divertiti ad alimentare il falò per il solo gusto di distruggere e spaventare i residenti. Ma i residenti del quartiere Croci più che spaventati sono esasperati e tornano a chiedere al sindaco Luciano Lapenna e all’intera giunta comunale che fine hanno fatto le telecamere annunciate un anno fa.

«Il sindaco ha il dovere di parlare. Non può continuare a tacere», dicono. «Questo quartiere come molte altre strade del centro storico è diventato invivibile». Non è la prima volta che le famiglie denunciano episodi di violenza. «Nessuno ci ascolta e nessuno prende provvedimenti», si rammaricano i residenti. Eppure gli atti vandalici nel quartiere non si contano più. La polizia invita i cittadini a collaborare fornendo indicazioni utili all’identificazione dei teppisti. L’anonimato è garantito. Ma è solo collaborando con le forze dell’ordine che si può interrompere la catena di azioni scellerate.

Intanto gli investigatori stanno cercando di dare un nome all’uomo incappucciato che con una spranga in mano ha partecipato al raid di sabato notte fra piazza Caprioli e piazza Pudente. Grazie alla felpa indossata dal giovane la rosa dei sospettati si è notevolmente ridotta.

Paola Calvano

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