via bologna
Centro educativo per minori Il Consiglio dà il terreno
LANCIANO. Fa un altro passo avanti il progetto della comunità educativa per minori, voluta dall’amministrazione provinciale in città. Il consiglio comunale - con l’astensione dell’opposizione di...
LANCIANO. Fa un altro passo avanti il progetto della comunità educativa per minori, voluta dall’amministrazione provinciale in città. Il consiglio comunale - con l’astensione dell’opposizione di centrodestra - ha concesso, a titolo gratuito, il terreno in via Bologna, vicino alla caserma dei vigili del fuoco, dove la struttura ad uso sociale e socio-assistenziale sorgerà.
È stato inoltre approvato l’atto di convenzione con la Provincia, la quale si fa carico di tutte le spese di costruzione del fabbricato, che in origine era su due piani, e degli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria. Nell’atto è specificato che le due parti si riservano successivi accordi per il completamento dell’opera e la sua gestione.
Archiviate le polemiche che cinque anni fa bloccarono l’opera per via della rivolta del quartiere Santa Rita, dove il centro minori era inizialmente destinato, restano le perplessità espresse in aula dalla minoranza. «La convenzione lascia troppa libertà alla Provincia», ha evidenziato Tonia Paolucci (Con Bozza sindaco), «bisognava stabilire termini e tempi certi del completamento della struttura per evitare una “cattedrale nel deserto”, vista la precaria situazione finanziaria della Provincia e il fatto che il ruolo di queste istituzioni si sta esaurendo». Oltre a definire meglio gli accordi con la Provincia, secondo Graziella Di Campli (Fratelli d’Italia) serviva «un’analisi dei bisogni del territorio, a quante persone sua effettivamente utile».
«L’organizzazione e la gestione della struttura saranno oggetto di un altro consiglio comunale», spiega l’assessore alle politiche sociali, Dora Bendotti, «la struttura ospiterà minori in attesa di adozione o affido che il tribunale ritiene di allontanare dalla famiglia d’origine poiché hanno subito maltrattamenti o violenze, e affidare al Comune. Realizzare un ambiente protetto che li accolga è un segno di civiltà e un valore per la comunità che lo ospita».
La comunità per minori avrà un dormitorio con sei posti letto e una mensa. Gli spazi saranno concentrati su un solo piano perché i fondi disponibili, 320 mila euro stanziati anni fa, non sono più sufficienti a realizzare la struttura originaria. «Il Comune ha nove bambini in strutture fuori città e uno in semi-convitto», continua la Bendotti, «ma i casi sono in aumento: non è più solo il tribunale dei minori ad affidarci questi ragazzi, ma anche quello ordinario. Per il 2013 in bilancio sono stati stanziati 242 mila euro per le rette dei minori tolti dalle famiglie, con un costo giornaliero tra gli 80 e i 130 euro. Avere questa struttura sul territorio comunale consentirà un notevole risparmio».
Stefania Sorge
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