Chieti città negata ai disabili
Impossibile l'accesso a uffici pubblici, bus e musei
CHIETI. Città negata ai disabili: uffici pubblici, bus, musei e chiese inaccessibili per i portatori di handicap. Correva l'anno 2009 quando le criticità erano finite in un dossier realizzato da Paola Leccese, a capo della commissione consiliare comunale per l'accessibilità, in collaborazione con gli architetti Ugo Esposito e Marilù Latini. Il rapporto evidenziava le difficoltà quotidiane di un disabile. A distanza di anni, le cose non sono cambiate.
E la fotografia della città non è delle migliori: per una persona in carrozzina a Chieti è quasi impossibile prendere un autobus, entrare nei negozi e persino in molti edifici pubblici. Senza contare i luoghi turistici, come i tempietti romani e i musei Barbella e delle Scienze, il teatro Marrucino e quelli di culto, ad eccezione delle chiese della Trinità, di Mater Domini e di San Pio X. In tre anni la legge 104 del 1992 non ha trovato applicazione. Esclusa la farmacia comunale di Filippone, dove ora le persone in carrozzina possono entrare senza problemi, la situazione rimane identica. Marciapiedi danneggiati o non a norma, autobus vecchi e senza pedana, negozi con i gradini, edifici pubblici a cui si accede tramite una rampa di scale.
Lo conferma Simona Petaccia, presidente della onlus Diritti Diretti: «La situazione resta la stessa», racconta, «soprattutto nel centro storico. Sui marciapiedi ci sono alberi, pali o cassonetti che impediscono il passaggio e non in tutti gli edifici pubblici l'ingresso è a norma». A partire dal municipio, dove i disabili possono accedere, su richiesta, da una rampa laterale, ma l'ascensore è troppo stretto per le carrozzine.
L'edificio, però, è in comodato d uso, e il Comune non può programmare nessun lavoro di miglioramento. Si arriva al paradosso a San Giustino, luogo simbolo della città. «In cattedrale», spiega Petaccia, «l'ascensore è sempre chiuso, bisogna suonare perché qualcuno venga ad aprirlo. Ma il campanello è troppo in alto: se un disabile non è accompagnato non ci arriva. Oltretutto non ci sono indicazioni per i turisti e così la città perde risorse».
Per la presidente di Diritti Diretti, infatti, l'eliminazione delle barriere architettoniche «non è solo un fatto di solidarietà, una spesa, ma un investimento economico, non solo in favore delle persone con difficoltà motorie. Si dovrebbe fare attenzione a non creare nuovi ostacoli, cambiare l'atteggiamento culturale di chi parcheggia nei posti riservati o sui marciapiedi. E magari premiare le eccellenze». Proprio per questo Petaccia ha proposto al Comune di applicare sconti sulle tasse ai negozianti che rispettano i diritti dei disabili. Francesca Rapposelli
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