Chieti, coltellate a cena: scattano tre denunce
La lite finita nel sangue in una casa di via Valignani: accusati di favoreggiamento gli amici della donna arrestata
CHIETI. Coltellate all’ora di cena, scattano le denunce per i tre amici di Anna Maria Marinelli, la donna di 43 anni accusata di tentato omicidio all’apice di una lite scoppiata in una casa di via Padre Valignani il 12 marzo scorso: avrebbero cercato di far sparire le tracce di sangue pulendo il pavimento con degli stracci. L’indagine dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, guidati dalla tenente Maria Di Lena e coordinati dal maggiore Massimo Capobianco, compie un altro passo: ai tre, tutti presenti nell’appartamento al terzo piano di una palazzina per una cena con fiumi di vino, sono contestati i reati di favoreggiamento e omissione di soccorso.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, quando le coltellate sferrate dalla Marinelli – ancora agli arresti domiciliari – sono andate a segno contro la persona sbagliata, Massimo Spadaccini, teatino di 55 anni, ferito a fegato, polmone e addome, gli altri presenti, tutti tra 50 e 60 anni, avrebbero cercato di ripulire l’appartamento per sviare le indagini ed evitare guai con le forze dell’ordine. Ma non hanno avuto il tempo necessario per far sparire tutto il sangue caduto sul pavimento: ne avrebbero tolto una parte con degli stracci ma i carabinieri, una volta arrivati sul posto, hanno visto altre macchie non ancora rimosse e hanno capito all’istante cosa sarebbe accaduto. Allo stesso tempo i tre non avrebbero soccorso subito Spadaccini, ferito gravemente con il fegato perforato e salvato grazie a intervento chirurgico d’urgenza.
Nel sopralluogo dopo la lite, i carabinieri hanno trovato l’arma: è un coltello a serramanico con una lama di circa di 10 centimetri che la Marinelli, difesa dall’avvocato Roberto D’Ettorre, aveva nascosto sotto la cintura dei pantaloni. Per i carabinieri, essersi portata il coltello da casa propria, significa che la Marinelli avrebbe voluto dare una lezione a uno dei suoi amici: così dicono gli atti in mano alla pm Marika Ponziani. Il motivo della lite ruota intorno a un vecchio debito tra 50 e 100 euro: l’amico avrebbe promesso questa cifra alla Marinelli in cambio dell’appoggio della donna a firmare una dichiarazione per la richiesta di una casa popolare. Quando durante la cena i due hanno rivangato il passato sono volate accuse e poi è scattata l’aggressione ma, su questo, le versioni di accusa e difesa restano distanti: per gli investigatori, Spadaccini si sarebbe messo in mezzo e poi colpito per sbaglio tre volte visto che il vero bersaglio sarebbe stato l’amico debitore; la Marinelli ha detto che sarebbe stata aggredita alle spalle, presa per i capelli e che avrebbe reagito tirando le coltellate a Spadaccini.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, quando le coltellate sferrate dalla Marinelli – ancora agli arresti domiciliari – sono andate a segno contro la persona sbagliata, Massimo Spadaccini, teatino di 55 anni, ferito a fegato, polmone e addome, gli altri presenti, tutti tra 50 e 60 anni, avrebbero cercato di ripulire l’appartamento per sviare le indagini ed evitare guai con le forze dell’ordine. Ma non hanno avuto il tempo necessario per far sparire tutto il sangue caduto sul pavimento: ne avrebbero tolto una parte con degli stracci ma i carabinieri, una volta arrivati sul posto, hanno visto altre macchie non ancora rimosse e hanno capito all’istante cosa sarebbe accaduto. Allo stesso tempo i tre non avrebbero soccorso subito Spadaccini, ferito gravemente con il fegato perforato e salvato grazie a intervento chirurgico d’urgenza.
Nel sopralluogo dopo la lite, i carabinieri hanno trovato l’arma: è un coltello a serramanico con una lama di circa di 10 centimetri che la Marinelli, difesa dall’avvocato Roberto D’Ettorre, aveva nascosto sotto la cintura dei pantaloni. Per i carabinieri, essersi portata il coltello da casa propria, significa che la Marinelli avrebbe voluto dare una lezione a uno dei suoi amici: così dicono gli atti in mano alla pm Marika Ponziani. Il motivo della lite ruota intorno a un vecchio debito tra 50 e 100 euro: l’amico avrebbe promesso questa cifra alla Marinelli in cambio dell’appoggio della donna a firmare una dichiarazione per la richiesta di una casa popolare. Quando durante la cena i due hanno rivangato il passato sono volate accuse e poi è scattata l’aggressione ma, su questo, le versioni di accusa e difesa restano distanti: per gli investigatori, Spadaccini si sarebbe messo in mezzo e poi colpito per sbaglio tre volte visto che il vero bersaglio sarebbe stato l’amico debitore; la Marinelli ha detto che sarebbe stata aggredita alle spalle, presa per i capelli e che avrebbe reagito tirando le coltellate a Spadaccini.