Chieti, esuberi alla Dayco: il sindaco consegna la fascia tricolore al prefetto
Di Primio: un segno di protesta e di solidarietà agli operai. Fascia in prefettura fino a quando la vicenda non sarà trattata con la dovuta attenzione dal Governo
CHIETI. Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha consegnato in Prefettura la fascia di sindaco nelle mani del capo di gabinetto del Prefetto, Gianluca Braga, «quale segno di protesta e tangibile solidarietà nei confronti dei lavoratori, ma anche perché ciò possa far comprendere al management della Dayco la forte apprensione ed attenzione del governo cittadino per la vicenda, chiedendo di conservarla fin quando questa vicenda non sarà trattata con la dovuta attenzione da parte del Governo e dalla Regione, con il solo e unico obiettivo di restituire speranza ai lavoratori». Di Primio, che in mattinata aveva partecipato alla protesta dei lavoratori Dayco dello stabilimento di Chieti, in sciopero dopo che l'azienda ha annunciato 135 esuberi, ha consegnato la fascia tricolore nelle mani del Capo di Gabinetto del Prefetto Antonio Corona. «Un vero e proprio scippo al territorio, nonché un ulteriore danno alla già provata economia locale – ha commentato Di Primio -. L'azienda, dopo essersi seduta al tavolo istituzionale con la Regione, al fine di trovare opportune soluzioni al problema, con la comunicazione dei lavoratori in esubero ha dimostrato non solo mancanza di rispetto per le istituzioni e per gli accordi presi ma anche mancanza di considerazione verso i propri dipendenti, mettendoli alla porta nonostante questi abbiano contribuito, con il proprio lavoro, a fare le fortune dell'azienda. L'appello che ho voluto lanciare oggi – conclude Di Primio - è quello all'unità di istituzioni, sindacato e lavoratori, per far capire al Governo e all'azienda che la salvaguardia di quei posti di lavoro è un'emergenza nazionale e non soltanto locale». Alcuni lavoratori in sciopero hanno chiesto al sindaco Di Primio di cercare una cordata di imprenditori locali perchè la Dayco non è affatto in perdita: «Vista la nostra produttività , visti i fatturati degli stabilimenti abruzzesi......, servirebbero imprenditori che ci possano acquistare con logiche e diritti italiani, perchè per gli americani non serviamo a nulla... siamo dei nullafacenti».