Chieti, festino a luci rosse: «La trans mi ha minacciato con una bottiglia spaccata»
Il dentista arrestato si difende: «La lite nella mansarda cominciata per i soldi». Ecco la versione di Esposito: «Lei voleva sempre più denaro e mi ha aggredito»
CHIETI. «Era stata dolce e tranquilla fino ad allora. Poi, di punto in bianco, ha preso la bottiglia blu che era sul tavolo, l’ha rotta e ha iniziato a minacciarmi perché voleva più soldi».
Racconta la sua verità il dentista di 29 anni di Casalincontrada Ottavio Esposito, comparso ieri mattina davanti al giudice Luca De Ninis. L’interrogatorio si è svolto in carcere dove il ventinovenne è rinchiuso da domenica con l’accusa di tentato omicidio. È durato quasi un’ora. Assistito dai suoi due avvocati Antonello D’Aloisio e Cristiano Sicari, il giovane dentista ha raccontato quanto avvenuto nella notte tra sabato e domenica nella mansarda di viale Croce numero 163. Non ha risposto però alle domande che miravano a capire chi avesse portato la droga nell’appartamento.
Anche se non ha negato che avessero assunto cocaina, «un paio di grammi». Per il resto la ricostruzione è stata precisa: nell’appartamento in viale Croce sono arrivate tre transessuali, la prima è Silvana Villanueva, ventenne colombiana finita in ospedale per le botte e le coltellate con 40 giorni di prognosi. La trans, contattata via telefono su un sito di incontri, arriva in taxi da Montesilvano poco prima delle 19. Più tardi ne arriva un’altra che va via dopo essere stata pagata con circa 400 euro. E poi arriva la terza, Emily, anche lei pagata con la stessa cifra. Il giovane dice non aver avuto rapporti con nessuna delle tre. Lui d’altronde aveva ingaggiato delle escort: costavano parecchio (circa 250 euro all’ora) ma tra le loro prestazioni non c’erano per forza rapporti sessuali. A scatenare la lite sono i soldi. Il dentista le aveva già dato circa mille euro ma la trans avrebbe voluto di più. Di qui l’aggressione con la bottiglia di vetro blu presa sul tavolo, di cui i carabinieri hanno ritrovato diversi cocci a terra. Quanto al coltello da lui impugnato, sembra che il dentista ricordasse di averlo spostato per evitare che qualcuno lo potesse prendere, ma poi non ricordava bene cosa ne avesse fatto lui stesso.
Il giudice si è riservato di decidere sulla convalida dell’arresto. La pm Marika Ponziani ha chiesto che il ragazzo rimanesse in carcere perché avrebbe potuto reiterare il reato. D’Aloisio e Sicari hanno invce chiesto al giudice di non convalidare gli arresti e si sono opposti alla richiesta della misura cautelare avanzata dalla Ponziani, chiedendo, in subordine, misure meno afflittive, come i domiciliari. L’indagine, intanto, va avanti. Il pm valuta la posizione dell’amico che era con lui quella sera, il trentunenne teatino D.D.G., e quella del padre del dentista, D.E., trovato dai carabinieri mentre ripuliva le scale della palazzina. Per entrambi c’è un avviso di elezione di domicilio.
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