Coronavirus: Sevel, nuova fermata fino a domenica 22 marzo

PIAZZANO DI ATESSA. Dopo una ripartenza lenta questa mattina, la Sevel è costretta a fermarsi di nuovo alle 22.15 di questa sera, martedì 17 marzo. La decisione dell'azienda, secondo fonti sindacali, è causata dall'esaurimento scorte di alcuni pezzi e materiali realizzati da fabbriche dell'indotto (sedili) che a loro volta hanno fermato la produzione. In Sevel l'attività lavorativa resta dunque sospesa l'attività fino a domenica 22 marzo. E ripartirà, salvo decisioni contrarie, alle 5.45 di lunedi 23 marzo. Dalla decisione restano fuori circaa 200 addetti del Ckd, reparto che lavora per il Sudamerica. Sempre secondo fonti sindacali, lo sciopero di 8 ore indetto dalle rsu di Fim, Fiom e Uilm nella fabbrica dell'indotto Isringhausen, che produce sedili per i furgoni commerciali, ha registrato quasi il 90% delle adesioni. Sciopero con altissima adesione anche alla Ma srl, ex Blutec, che produce longheroni e traverse sottoplancia per Sevel.

Nei turni odierni, la ripresa è stata lenta oggi dopo cinque giorni di stop per l'adeguamento al decreto sulla sicurezza per Covid-19. Da Torino, Fca precisa che «Sevel, d'accordo con le organizzazioni sindacali, ha ridotto le presenze lavorative di circa il 45%, con relativa riduzione della produzione, seguendo il protocollo e le misure già in precedenza concordate con i rappresentanti dei lavoratori». Non sono stati forniti altri dati. Secondo fonti sindacali invece, nel primo turno, sono stati prodotti un centinaio di furgoni, su circa 300 previsti, con assenza, tecnicamente, del personale pari al 63%. In Sevel sciopero oggi proclamato dalla Usb che parla di 80% di lavoratori in meno e ribadisce «la necessità di chiudere le aziende non di prima necessità».

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