D’Alessandro: Unione fallita, Montepara chieda scusa

ORSOGNA. Prosegue più violenta che mai la polemica sulla fuga dei Comuni dall'Unione della Marrucina. Alla difesa dell'organismo intercomunale fatta da Fabrizio Montepara, ex sindaco e cofondatore...

ORSOGNA. Prosegue più violenta che mai la polemica sulla fuga dei Comuni dall'Unione della Marrucina. Alla difesa dell'organismo intercomunale fatta da Fabrizio Montepara, ex sindaco e cofondatore dell'Unione nel 2001, arriva la replica di Camillo D'Alessandro, capogruppo regionale del Pd e ex rappresentante di Arielli nei banchi di opposizione al consiglio dell'Unione. D'Alessandro parte all'attacco. «Nella breve storia dell'Unione», spiega, «hanno deliberato di uscire dall'associazione sei Comuni su sette. Ma Montepara ha ancora il coraggio di parlare, mentre dovrebbe solo chiedere scusa per aver portato l'Unione dei Comuni al fallimento istituzionale. Pensa ancora di poter continuare a prendere in giro i cittadini, ma purtroppo per lui il giocattolo s'è rotto».

Crecchio, Tollo e Ari uscirono dall'Unione nel 2005, mentre hanno deliberato l'uscita a partire dal 1° gennaio 2013 i Comuni di Filetto, Arielli e Canosa Sannita.

«Perché Montepara», si chiede D'Alessandro, «non spiega come mai in Abruzzo e forse in Italia l'Unione della Marrucina è l'unica esperienza che chiude, mentre le altre vanno avanti anche se tra grandi difficoltà?». Poi il capogruppo pone il confronto con il consigliere provinciale sul piano personale. «La differenza tra me e lui è una sola. Io sono stato eletto in Provincia e in Regione senza il sostegno di un carrozzone pagato dai cittadini, mentre lui si era creato il carrozzone da mungere in chiave elettorale».

Poi D'Alessandro risponde a Montepara, che gli aveva chiesto se da consigliere regionale si fosse mai occupato della crisi finanziaria dell'Unione, vittima di un decurtamento dei trasferimenti statali da circa 500mila euro del 2003 ai 28mila accreditati nel 2012. «In questi anni, dentro l'Unione e sulla stampa», racconta l'esponente del Pd, «non ho fatto altro che denunciare quanto stava accadendo. Ciò che scrivevano i revisori sui bilanci era fin troppo chiaro, ed era chiaro anche quanto suggeriva inascoltato l'ex segretario dell'Unione Rocco Pace proprio sulla gestione del personale. Tutto era chiaro e conduceva dritto a questa situazione, ma purtroppo prevaleva l'arroccamento politico finché poteva durare anziché una valutazione di merito». D'Alessandro poi torna a coinvolgere nella polemica anche Adriano Scarinci, per un ventennio sindaco di Arielli e cofondatore dell'Unione. «Montepara e Scarinci hanno creato questa situazione e hanno lasciato i problemi in eredità ai sindaci venuti dopo. I quali, appena scaduto l'obbligo di permanenza settennale hanno deciso per l'uscita insieme ai rispettivi consigli. celta che rispetto e difendo». (f.b.)

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