Di Paolo pronto a lasciare l'alleanza
Il rimpasto annunciato da Di Primio complica gli equilibri del centrodestra
CHIETI. Maggioranza in fibrillazione, partiti della coalizione di centrodestra in trepida attesa e ridda di voci sull'assetto futuro della giunta comunale. Che, salvo clamorosi colpi di scena, non cambierà interpreti. Acque agitate a palazzo d'Achille dove la maggioranza di centro destra potrebbe stravolgere di nuovo la sua composizione ad appena due anni e mezzo dalla vittoria trionfale alle urne. Questo perché il sindaco Umberto Di Primio ha annunciato un rimpasto che con ogni probabilità porterà, nonostante le smentite del diretto interessato, ma non del sindaco, alla destituzione dell'attuale vice Bruno Di Paolo.
Il leader di Giustizia sociale, partito che alle ultime elezioni ha contributo all'affermazione del centrodestra, perderà in un colpo solo le deleghe di vice sindaco e di assessore al personale mantenendo, invece, l'assessorato agli affari cimiteriali. La determina di revoca degli incarichi è stata firmata dal sindaco mercoledì pomeriggio ed è già stata anticipata alla giunta. Ma per la comunicazione ufficiale bisognerà aspettare ancora. L'ormai ex vice sindaco paga i recenti attacchi riservati ai dirigenti e ai dipendenti comunali accusati, in soldoni, di essere nella stragrande maggioranza dei casi dei fannulloni e di non meritarsi lo stipendio. Non basta.
Il fondatore di Giustizia sociale ha sempre rivendicato piena autonomia decisionale, atteggiamento che spesso è coinciso con dichiarazioni distanti dalle scelte operate dalla coalizione comunale. Che resta sfilacciata, checché ne dica il sindaco, e con molti casi spinosi da risolvere. La mappa della maggioranza in consiglio comunale, di conseguenza, è destinata a cambiare ulteriormente una volta che il sindaco ufficializzerà i cambi di deleghe degli assessori. Dopo aver perso il sostegno in aula dei due consiglieri del Fli, Alessandro Carbone e Silvio Tavoletta, passati di fatto all'opposizione, il centrodestra trainato da Pdl-Udc non è poi più tanto certo di mantenere l'alleanza con il gruppo di Giustizia sociale. Non è un mistero, infatti, che Di Paolo vincoli la propria permanenza all'interno della maggioranza al mantenimento della carica di vice sindaco, ruolo che regala visibilità anche in previsione di una candidatura del leader di Giustizia sociale alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio regionale.
Resta da capire cosa faranno i consiglieri di Giustizia sociale, nel caso in cui Di Paolo entrasse in aperto conflitto con il centrodestra. Il capogruppo di Giustizia sociale, Enrico Bucci, sembra per il momento orientato a restare al fianco del sindaco, rivendicando la propria libertà di azione. Sembra più in simbiosi con Di Paolo, di contro, l'altro consigliere di Giustizia sociale, Achille Cavallo, mentre il collega di partito Luigi Milozzi ha da tempo un piede e mezzo nel gruppo misto. Di sicuro il sindaco, nelredistribuire gli incarichi agli assessori, dovrà guardarsi le spalle con attenzione.
L'Udc, che resta il principale alleato del Pdl, non accetterà a cuor leggero un ridimensionamento dei suoi tre assessori in giunta. «Aspettiamo di vedere le scelte del sindaco» afferma Alessandro Giardinelli, capogruppo del partito di Casini, «e ne discuteremo insieme. Naturalmente, se il sindaco vorrà modificare le deleghe dei nostri assessori dovrà parlarne con il partito». Il neo intergruppo di cinque consiglieri giura, intanto, fedeltà a Di Primio. «Non abbiamo chiesto poltrone e avanzeremo la nostra candidatura» dice Gianni Di Labio «solo se qualcuno dovesse uscire dalla giunta». Laconico il commento di Silvio Tavoletta del Fli. «La maggioranza non c'è più e poggia sull'alleanza con l'Udc. Un partito» osserva Tavoletta «che altrove continua a fare accordi con noi e con il centrosinistra». Nel frattempo, Emilia De Matteo sembra aver sbaragliato la concorrenza di Mario Colantonio per sedersi sulla poltrona di vice sindaco.
Il leader di Giustizia sociale, partito che alle ultime elezioni ha contributo all'affermazione del centrodestra, perderà in un colpo solo le deleghe di vice sindaco e di assessore al personale mantenendo, invece, l'assessorato agli affari cimiteriali. La determina di revoca degli incarichi è stata firmata dal sindaco mercoledì pomeriggio ed è già stata anticipata alla giunta. Ma per la comunicazione ufficiale bisognerà aspettare ancora. L'ormai ex vice sindaco paga i recenti attacchi riservati ai dirigenti e ai dipendenti comunali accusati, in soldoni, di essere nella stragrande maggioranza dei casi dei fannulloni e di non meritarsi lo stipendio. Non basta.
Il fondatore di Giustizia sociale ha sempre rivendicato piena autonomia decisionale, atteggiamento che spesso è coinciso con dichiarazioni distanti dalle scelte operate dalla coalizione comunale. Che resta sfilacciata, checché ne dica il sindaco, e con molti casi spinosi da risolvere. La mappa della maggioranza in consiglio comunale, di conseguenza, è destinata a cambiare ulteriormente una volta che il sindaco ufficializzerà i cambi di deleghe degli assessori. Dopo aver perso il sostegno in aula dei due consiglieri del Fli, Alessandro Carbone e Silvio Tavoletta, passati di fatto all'opposizione, il centrodestra trainato da Pdl-Udc non è poi più tanto certo di mantenere l'alleanza con il gruppo di Giustizia sociale. Non è un mistero, infatti, che Di Paolo vincoli la propria permanenza all'interno della maggioranza al mantenimento della carica di vice sindaco, ruolo che regala visibilità anche in previsione di una candidatura del leader di Giustizia sociale alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio regionale.
Resta da capire cosa faranno i consiglieri di Giustizia sociale, nel caso in cui Di Paolo entrasse in aperto conflitto con il centrodestra. Il capogruppo di Giustizia sociale, Enrico Bucci, sembra per il momento orientato a restare al fianco del sindaco, rivendicando la propria libertà di azione. Sembra più in simbiosi con Di Paolo, di contro, l'altro consigliere di Giustizia sociale, Achille Cavallo, mentre il collega di partito Luigi Milozzi ha da tempo un piede e mezzo nel gruppo misto. Di sicuro il sindaco, nelredistribuire gli incarichi agli assessori, dovrà guardarsi le spalle con attenzione.
L'Udc, che resta il principale alleato del Pdl, non accetterà a cuor leggero un ridimensionamento dei suoi tre assessori in giunta. «Aspettiamo di vedere le scelte del sindaco» afferma Alessandro Giardinelli, capogruppo del partito di Casini, «e ne discuteremo insieme. Naturalmente, se il sindaco vorrà modificare le deleghe dei nostri assessori dovrà parlarne con il partito». Il neo intergruppo di cinque consiglieri giura, intanto, fedeltà a Di Primio. «Non abbiamo chiesto poltrone e avanzeremo la nostra candidatura» dice Gianni Di Labio «solo se qualcuno dovesse uscire dalla giunta». Laconico il commento di Silvio Tavoletta del Fli. «La maggioranza non c'è più e poggia sull'alleanza con l'Udc. Un partito» osserva Tavoletta «che altrove continua a fare accordi con noi e con il centrosinistra». Nel frattempo, Emilia De Matteo sembra aver sbaragliato la concorrenza di Mario Colantonio per sedersi sulla poltrona di vice sindaco.
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