gestione dei depuratori
E il Comune accusa Tascione «Sei contro questo territorio»
VASTO. Si schiera con la Regione e contro il Comune. Il Coniv, la società a maggioranza pubblica formata nel 1989 dal Consorzio industriale e l’impresa Di Vincenzo per l’erogazione di servizi nel...
VASTO. Si schiera con la Regione e contro il Comune. Il Coniv, la società a maggioranza pubblica formata nel 1989 dal Consorzio industriale e l’impresa Di Vincenzo per l’erogazione di servizi nel campo dell’ecologia e del risanamento ambientale, ha deciso di costituirsi a fianco della Regione Abruzzo nel giudizio promosso dal Comune contro la soppressione del Consorzio industriale. Sconcertata l’amministrazione comunale.
«Il ricorso è stato promosso per la tutela delle potestà decisorie del territorio», spiega il sindaco Luciano Lapenna, «e per evitare che il patrimonio e la liquidità del Coasiv di Vasto andassero a compensare le cattive gestioni di altri Consorzi abruzzesi piuttosto che accrescere le dotazioni e i servizi per le imprese del nostro comprensorio. Il Coniv, presieduto dall’avvocato Arnaldo Tascione, invece di difendere le ragioni del territorio, si schiera con la Regione senza alcuna opposizione della parte pubblica del Cda dell’ente. Nessuna motivazione viene data per giustificare il ricorso dell’avvocato Tascione che è contro il Comune di Vasto che ha invece cercato di tutelare gli interessi del territorio e dei dipendenti del Consorzio e anche del Coniv. Tascione non ha tutelato Vasto, ma si è allineato alla volontà della Regione, che è contro Vasto e il Vastese anche in questa occasione», conclude la nota diramata da Palazzo di città, dove assicurano che «il Comune continuerà a difendere le ragioni del territorio e del pubblico interesse e prende atto con rammarico del nuovo scenario che non vede estranei importanti rappresentanti locali della Regione».
Il ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la legge di riordino dei Consorzi industriali mira alla salvaguardia dell’ente, contro la cui soppressione si sono schierati dipendenti, professionisti del territorio e imprese nella convinzione che con la creazione dell’Arap (Azienda per le attività produttive) non verranno date risposte adeguate alle aziende. (a.b.)
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