Eroina tra i giovanissimi, nove arresti

13 Luglio 2012

Sgominata banda che spacciava “cobret”, droga da fumare che si sta diffondendo tra Vasto, Lanciano e Atessa

ATESSA. Nove persone arrestate e una rete di spaccio rivolta ai giovanissimi stroncata. Sono i risultati dell’operazione antidroga denominata “Il pescatore” e condotta dai comandi provinciali dei carabinieri di Chieti e Foggia. La notte scorsa i militari hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Vasto, Stefania Izzi, a carico di nove soggetti ritenuti responsabili di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. La droga proveniva da San Severo, nel Foggiano, per rifornire il Vastese e il Frentano.

Gli arrestati. L’età degli arrestati non supera i 30 anni e tra essi figurano anche tre donne. Nelle carceri di Vasto e Chieti sono rinchiusi: Cristopher Di Martino, 24 anni, residente a Pollutri, considerato il perno dell’attività di spaccio; Salvatore Cicchitti, 20, sempre di Pollutri; Rita Erra, 20, e Ida Levakovic, 28 anni, entrambi residenti a Vasto. Sono agli arresti domiciliari, invece, Maria Rosaria Spinazzola, 30 anni, e Giuseppe Volpe, 24, di San Severo, Devis Berardinucci, 25, di Scerni, Giuseppe D’Aurizio, 23, di Vasto, e Mohamed Eraggh, 29 anni, residente ad Atessa. In tutto gli indagati sono 19, alcuni segnalati all’autorità giudiziaria come assuntori. Due provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti a San Severo e uno in provincia di Parma dove uno degli indagati era andato. Per l’operazione, eseguita dal comando provinciale di Chieti coordinato dal colonnello Giuseppe Cavallari, sono stati impiegati oltre 30 militari e le unità cinofile.

L’indagine. Coordinata dal sostituto procuratore di Vasto, Giancarlo Ciani, l’indagine era iniziata nell’ottobre 2011, in seguito alla morte per overdose di un giovane di Atessa e aveva portato all’arresto in flagranza, lo scorso febbraio, dello stesso Di Martino, di professione pescatore (da qui il nome dell’operazione), e di un’altra donna. I due erano stati intercettati al casello autostradale Vasto-Casalbordino, di ritorno da un viaggio a San Severo, con 150 grammi di eroina destinata allo spaccio sulle piazze locali. L’altra mattina, all’alba, Di Martino è stato arrestato prima che si imbarcasse per mare: era lui che si riforniva di stupefacente nella vicina area foggiana per poi immetterla sul mercato locale, Vasto, Atessa, Casalbordino e Val di Sangro. L’attività investigativa è andata avanti per un anno: pedinamenti, appostamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali per ricostruire la rete di approvvigionamento.

La nuova droga. La sostanza spacciata era eroina del tipo “cobret”. «E’ un residuo del processo di trasformazione dell’eroina e può essere fumata», spiega il comandante della compagnia di Atessa, il tenente Antonio Moramarco, «contiene una limitata quantità di principio attivo che favorisce l’assuefazione e la vendita a basso costo, quindi anche a soggetti molto giovani». Il cobret è una droga commercializzata ormai da diversi anni, ma nel Frentano e nel Vastese era quasi sconosciuta. La polvere, di colore grigio-marrone, viene posta sulla carta stagnola e sciolta al calore di una fiamma: il fumo che si sprigiona assume le fattezze di un serpente, dando il nome alla sostanza. In un mese veniva venduto da mezzo chilo a un chilo: a 25-30 euro la dose (un grammo), il guadagno arrivava fino a 30mila euro.

Coinvolti i giovani. «Non siamo di fronte a gruppi criminali ma a soggetti giovani e agguerriti», dice il comandante del nucleo radiomobile di Atessa, luogotenente Raffaele Ciancio, «difficili sono stati i riscontri e i rinvenimenti di droga, poiché gli scambi avvenivano in zone deserte o controllabili dagli spacciatori». «Le indagini continuano, questo è solo un livello», conclude il colonnello Cavallari, «spiace constatare che il punto di partenza sia un evento doloroso come la morte per overdose di un ragazzo e che altri giovani sono coinvolti».

Stefania Sorge

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