RIPA TEATINA

Fabio ucciso prima del rientro in Italia

L'abbraccio del paese ai funerali, lo strazio dei parenti. Il giovane assassinato a Ferragosto voleva tornare a vivere nel Chietino

RIPA TEATINA. Agli amici più stretti confida di voler ripartire subito per Città del Messico, per seguire le indagini sull’omicidio del fratello. Antonio Melanitto, fratello di Fabio, 33enne assassinato a Città del Messico con cinque colpi di pistola, non si rassegna. «Voglio giustizia», dice.

leggi anche: Fabio, l’ultimo saluto a Ripa Teatina  La salma è rientrata in Italia. Alle 17 i funerali in paese. Il fratello Antonio: sia fatta giustizia fino in fondo TEATINO UCCISO IN MESSICO, UNA VENDETTA PASSIONALE

Ieri con la sorella Marianna, il padre Luigi e la mamma Caterina, ha preso parte alla cerimonia funebre che si è svolta nella chiesa di Santo Stefano a Ripa Teatina. La piccola chiesa si trova all’ingresso del cimitero. Il parroco, don Gennaro Di Battista, ha sottolineato come la chiesetta fosse dedicata a santo lapidato, «ucciso come Fabio che è stato colpito a tradimento da un killer». Tutta la comunità di Ripa si è stretta attorno alla famiglia, partita dall’Italia alla volta del Sudamerica per motivi di lavoro. Quando i due genitori hanno deciso di trasferirsi a Ripa, a seguirli è stata subito la figlia Marianna che si è sposata a Ripa. Anche Fabio, però, stava per raggiungere la famiglia. Aveva chiesto infatti la cittadinanza a Ripa. A testimoniare l’affetto della comunità ripese alla famiglia è stato il sindaco Ignazio Rucci, con la sua partecipazione alla cerimonia funebre. Il sindaco ha messo a disposizione della famiglia un loculo nel cimitero della cittadina, in attesa della cremazione che avverrà a breve. Le ceneri verranno conservate a casa dei genitori. «L’ultima volta che è stato in paese», dice il sindaco Rucci, «è stato una ventina di giorni fa, quando era venuto per richiedere la cittadinanza. Era un bel ragazzo, solare, divertente e si faceva volere bene. Lo avremmo accolto a braccia aperte». La salma è arrivata martedì notte all’aeroporto di Fiumicino. L’aereo fatto scalo a Francoforte, da dove era ripartito alla volta dell’Italia. Ieri pomeriggio è arrivata in paese. Fabio, direttore di una discoteca a Città del Messico, è stato ammazzato nel giorno di Ferragosto. Con la sua motocicletta era appena andato a prendere la nuova fidanzata. Stava per risalire in moto, nel quartiere Narvarte, quando i cinque colpi di pistola lo hanno colpito alla testa e all’addome. Per lui non c’è stato niente da fare. Le forze dell’ordine locali pensano a un movente di tipo passionale. Ma si indaga anche sul fronte di possibili ricatti o minacce da lui subiti.

Fabio Melanitto ucciso a 33 anni

Il ragazzo era molto conosciuto. Dirigeva una discoteca e aveva una vita sociale molto attiva. Aveva anche doti artistiche. Quando era più giovane aveva fondato una band musicale, la Uff, con cui aveva riscosso un certo successo nelle discoteche della capitale messicana. Proprio in questi giorni avrebbe dovuto festeggiare i 20 anni dalla fondazione.