Gli autisti dei bus in campo per l’Ucraina 

Alla Panoramica raccolta di solidarietà affidata alla chiesa ortodossa di padre Anatoliy: un dovere umano

CHIETI. Anche i dipendenti della Panoramica, la società che gestisce il trasporto pubblico in città, si sono dati da fare per sostenere il popolo ucraino in guerra. Attraverso la chiesa ortodossa di padre Anatoliy Grytskiv, gli autisti della Panoramica hanno preso atto di quello che maggiormente poteva servire e hanno avviato la raccolta. «Spinti dal dovere umano e morale», dice Gianluca Masciulli, uno dei responsabili dell’iniziativa, «abbiamo contribuito volentieri ad aiutare padre Anatoliy, avviando una raccolta fondi per acquistare aiuti umanitari per l’Ucraina».
L’iniziativa dei dipendenti della Panoramica è stata coordinata da Masciulli insieme a Daniele Di Virgilio Daniele, Mario Giannini, Nicola D’Angelo e Marcello Consorte. «Vogliamo ringraziare tutti i colleghi», dicono gli organizzatori, «che si sono prodigati a finanziare la raccolta. Il ricavato è stato devoluto all’acquisto di medicinali generici, pediatrici e altro materiale sanitario».
Sabato scorso il gruppo di autisti è andato alla chiesa ortodossa di Chieti Scalo per consegnare il risultato della raccolta: «C’era tanta gente che andava e veniva», riferisce Masciulli, «e tantissimi pacchi. Noi ci siamo concentrati sui medicinali, avendo parlato con padre Anatoliy che ci aveva detto dell’emergenza farmaci. È stata una grande emozione poter essere stati in qualche modo in aiuto ai profughi ucraini». Padre Anatoliy li ha ringraziati nel suo consueto modo, pubblicando su Facebook la frase che ormai ogni giorno utilizza: «Un altro giorno è passato. Grazie mille a tutti», insieme a una foto del gruppo di dipendenti della Panoramica e anche alla lista di tutti i nomi che hanno partecipato alla raccolta.
La piccola chiesa di Sant’Antonio in viale Abruzzo è diventata il quartier generale degli aiuti che partono da Chieti verso l’Ucraina. Ogni giorno c’è gente che porta pacchi oppure carica furgoni. Dall’inizio della guerra il prete ortodosso ucraino, che nel paese sotto attacco ha lasciato la famiglia, non si è fermato un attimo. Un flusso ininterrotto di persone, pacchi, foglietti con la traduzione in lingua ucraina, furgoni stracarichi di roba e persino Tir interamente riempiti. Alla chiesa di padre Anatoliy fa capo anche il centro di raccolta allestito al Centauro dalle associazioni di protezione civile in collaborazione con molte altre realtà associative e private della città. (a.i.)