SAN GIOVANNI TEATINO
Gli clonano il telefono e gli prosciugano il conto corrente
Scoperta dopo la truffa con la tecnica del phishing: denunciate due straniere residenti a Napoli che hanno operato con un negozante compiacente
CHIETI. Sono riuscite e prelevare 15mila euro dal conto corrente bancario di un ignaro cittadino dopo che hanno creato le sue nuove credenziali con l'accesso al suo profilo home banking e con la complicità di un negoziante. Sono una 37enne moldava e una 44enne georgiana, entrambre residenti a Napoli: l'uomo si è accorto dopo della truffa grazie alle segnalazioni che ha ricevuto per mail dalla propria banca. I carabinieri di Sambuceto sono poi riusciti a risalire alla due donne che sono quindi state denunciate alla Procura distrettuale antimafia dell’Aquila, competente per questa tipologia di reati.
Si tratta della tecnica del cosiddetto “phishing”. Un giorno l’uomo inizia a ricevere strane telefonate sul proprio numero di cellulare: l’interlocutrice gli chiede informazioni in merito ad un annuncio di vendita, che però lo stesso non ha mai pubblicato, quindi le conversazioni vengono troncate in modo frettoloso. Nella serata dello stesso giorno il suo cellulare smette di funzionare: all’improvviso nessuna connessione. La vittima, grazie al wi-fi di casa, resta però collegato ad internet e inizia a ricevere diverse email di notifica dalla propria banca che lo informano di anomalie sul conto, sino ad arrivare all’ultimo messaggio che gli comunica l’avvenuto bonifico bancario di quasi 15mila euro a favore di un cittadino straniero di origini africane. L’uomo tenta di bloccare il bonifico, ma niente. È costretto quindi, il giorno seguente, ad andare sia in banca per segnalare la fraudolenza dell’operazione che al centro di riferimento del proprio gestore per verificare che cosa fosse successo alla linea telefonica.
A questo punto capisce che è tutto collegato e che è stato vittima di una truffa: l’uomo ha così scoperto che qualcuno aveva disattivato la sua utenza cellulare e cambiato l’ente gestore (con la portatilità), probabilmente grazie a un negoziante compiacente.
Dopo la denuncia ai carabinieri di Sambuceto iniziano le indagini: i militari riescono a risalire all’indirizzo IP della persona che ha disposto il bonifico ed a identificarla. Collegano il cambio del gestore telefonico della vittima alla disposizione bancaria fraudolenta: in pratica le due donne, con il numero telefonico della vittima, hanno creato nuove credenziali di accesso al suo profilo home banking.