Guardie mediche, rinviati i 7 tagli su 12

Il riordino del servizio di continuità assistenziale slitta di qualche giorno ma no si placa la polemica

LANCIANO. Non scatterà il 1° gennaio il riordino del servizio della continuità assistenziale da parte della Asl provinciale, su direttiva regionale, che taglia 7 postazioni di guardia medica su 12 nel Frentano e nel Vastese. La scure che doveva abbattersi entro il 31dicembre sulle sedi di guardia medica di San Vito, Quadri, Palena, Carunchio, Cupello, Scerni e Celenza sul Trigno, per ora rimane a terra.

«Al momento la situazione rimane congelata», afferma il sindaco di San Vito, Rocco Catenaro che ha promesso battaglia alla Asl e alla Regione, per evitare la chiusura della guardia medica nel suo paese, «ma credo sia una tregua momentanea perché di ufficiale non abbiamo ancora niente. Dalla Asl non sono pervenute comunicazioni in merito».

Comunicazione attese soprattutto dai sindaci dell’entroterra frentano e vastese, che soffriranno di più per il taglio di presidi fondamentali, che oltre a offrire un servizio alla popolazione, fungono da filtro per gli ospedali di Lanciano e Vasto. Sindaci che chiedono alla direzione della Asl, al manager Francesco Zavattaro, che si potenzi prima la rete dell’emergenza-urgenza, che attende di essere estesa dal 2008, che si attivi l’assistenza 24 ore al giorno dei medici di famiglia e poi, eventualmente, si facciano i tagli. Richieste presentate anche dalle guardie mediche che, in teoria, si salverebbero dai tagli fatti applicando una direttiva regionale che prevede una guardia medica ogni 3.600abitanti.

«La soppressione di alcune sedi è frutto di una scelta ragionieristica che non tiene conto della conformazione del territorio», dicono i medici, «e soprattutto arriva senza aver prima potenziato la rete dell’emergenza urgenza, come promesso. Un’ambulanza arriva da Casoli a Lama dei Peligni, ad esempio, in 45 minuti e ne impiega altrettanti per raggiungere l’ospedale. È fuori da ogni logica. Inoltre», fanno notare i camici bianchi, «devono migliorare la viabilità visto che ci assegnano più paesi raggiungibili su strade spesso innevate e percorribili con difficoltà».

Alcuni giorni fa, inoltre, i sindaci di Cupello e Monteodorisio, hanno chiesto un incontro urgente alla Asl, per risolvere il problema dei tagli e difendere così il diritto sociale alla salute che i cittadini devono trovare nelle strutture pubbliche. Proteste che però non hanno, almeno per il comitato ristretto dei sindaci Asl, l’effetto di bloccare i tagli, già decisi. L’applicazione è solo questione di tempo. (t.d.r.)

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