Ha il divieto di avvicinamento alla figlia, ma la incontra per darle 70 euro: arrestato
L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato al terminal bus di piazza Memmo. Dalle indagini sembra che la figlia 18enne si fosse messa d’accordo col padre per ricevere un aiuto economico per le spese familiari
LANCIANO. Sorpreso sul pullman con la figlia, alla quale aveva l'obbligo di non avvicinarsi. Per un 47enne, padre di tre figlie, è scattato l'arresto in flagranza. M.E.L., muratore di nazionalità marocchina e residente a Paglieta, è accusato di aver violato il divieto di avvicinamento alla figlia diciottenne. Sabato scorso l'uomo è stato rinchiuso nel carcere di Villa Stanazzo, in attesa dell'udienza di convalida che si è tenuta ieri mattina nel tribunale di Lanciano. L'uomo, assistito dall'avvocato Massimiliano Sichetti, è comparso davanti al giudice Giovanni Nappi. L'arresto in flagranza è avvenuto durante alcuni controlli della volante del commissariato di polizia sui passeggeri dei pullman in arrivo e in partenza dal terminal bus di piazza Memmo. Qui, alle 18.30 circa di sabato, i poliziotti hanno controllato alcuni pullman. Una volta saliti sul secondo mezzo, gli agenti hanno iniziato a verificare i documenti di identità delle persone a bordo. Controllando il 47enne, è così emerso che M.E.L. era sottoposto alla misura cautalare di avvicinamento alla figlia che, però, si trovava solo a qualche sedile di distanza dal padre, quindi meno dei 500 metri previsti dal divieto. I due stavano tornando a Paglieta, dopo essersi incontrati a Lanciano. Come previsto in caso di violazione, per l'uomo è scattato l'arresto in flagranza. La ragazza, 18 anni, è rimasta invece sul bus che l'ha riportata in paese.
Dopo gli accertamenti di rito, per M.E.L. si sono aperte le porte del carcere di Lanciano, in attesa della direttissima che si è tenuta ieri mattina in tribunale. Dallo scorso settembre al 47enne era stata applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento, emessa dal Gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, in seguito alla denuncia della moglie per maltrattamenti in famiglia. Ma sabato, come emerso in udienza, la figlia si sarebbe accordata con il padre per vedersi, al fine di ricevere dall'uomo circa 70 euro per le spese familiari. I due sono poi incappati nel controllo della polizia. Il pm Miriana Greco ha chiesto la convalida dell'arresto ma nessuna misura cautelare per l'uomo. Stesse richieste da parte del difensore, l'avvocato Sichetti, che ha inoltre chiesto il termine a difesa. Convalidato l'arresto, il giudice Nappi ha disposto la remissione in libertà per il muratore che andrà a processo il prossimo 25 marzo.