I dipendenti di Carispaq e Bls minacciano due giorni di sciopero
A preoccupare i sindacati ci sono i 230 posti di lavoro a rischio inseriti nel piano industriale annunciato dall'amministratore delegato della Bper, Banca popolare dell'Emilia Romagna, Luigi Odorici
L'AQUILA. Sono pronti a incrociare le braccia con due giorni di sciopero i dipendenti della Carispaq dell'Aquila e della Bls di Lanciano se fosse ufficializzato il piano industriale annunciato dall'amministratore delegato della Bper, Banca popolare dell'Emilia Romagna, Luigi Odorici, che prevede la fusione per l'incoporazione dei due istituti bancari abruzzesi all'interno della capogruppo.
A preoccupare i sindacati, in particolare, ci sono i 230 posti di lavoro a rischio, di cui 100 alla Carispaq e 100 alla Bls. Oggi in Comune i sindacalisti Francesco Trivelli della Fisac-Cgil, Antonella Sboro di Fabi, Atanasio Frontera dell'Ugl-Credito, Franco Di Pretoro della Uilca-Uil e Claudio Bellini della Fiba-Cisl hanno manifestato il loro disappunto e illustrato le forme di protesta.
"Abbiamo raccolto un malessere enorme", ha spiegato Trivelli della Fisac-Cgil, "e non solo dei dipendenti delle due banche. Sono disorientati anche i nostri clienti e soprattutto gli imprenditori che hanno come riferimento, anche per il credito, le due banche che, per ora, rimangono del territorio".
A preoccupare i sindacati, in particolare, ci sono i 230 posti di lavoro a rischio, di cui 100 alla Carispaq e 100 alla Bls. Oggi in Comune i sindacalisti Francesco Trivelli della Fisac-Cgil, Antonella Sboro di Fabi, Atanasio Frontera dell'Ugl-Credito, Franco Di Pretoro della Uilca-Uil e Claudio Bellini della Fiba-Cisl hanno manifestato il loro disappunto e illustrato le forme di protesta.
"Abbiamo raccolto un malessere enorme", ha spiegato Trivelli della Fisac-Cgil, "e non solo dei dipendenti delle due banche. Sono disorientati anche i nostri clienti e soprattutto gli imprenditori che hanno come riferimento, anche per il credito, le due banche che, per ora, rimangono del territorio".
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