Il carcere diventa Casa lavoro entro l’anno
Visita del deputato Amato a Torre Sinello dopo gli appelli della polizia penitenziaria e dei detenuti
VASTO. Servono sei mesi. A fine anno la trasformazione dell’ex carcere di Torre Sinello in una Casa lavoro sarà effettivo. È quello che la direzione della struttura penitenziaria di Torre Sinello ha garantito a Maria Amato, deputato del Pd. Il parlamentare ieri mattina ha fatto visita al carcere per verificare le condizioni dell’immobile, ma anche quelle dei detenuti e della polizia penitenziaria.
Questi ultimi due giorni fa hanno proclamato lo stato di agitazione interrompendo le relazioni sindacali con la direzione per sollecitare urgenti provvedimenti da parte dell’amministrazione penitenziaria. «È necessario porre le condizioni per la gestione degli attuali ospiti», chiedono gli agenti.
Erano quasi le 14 quando il deputato del centrosinistra si è lasciata alle spalle i cancelli di Torre Sinello. «Il direttore Carlo Brunetti mi ha garantito che i fondi per l’adeguamento della struttura a Casa lavoro ci sono», ha dichiarato la Amato. «Per la trasformazione degli spazi in laboratori per l’occupazione dei detenuti occorrono però sei mesi. I problemi strutturali ci sono anche se non sono drammatici», rimarca il parlamentare. «Il numero dei detenuti deve essere ridotto. Un buon gruppo di ospiti ha lasciato Torre Sinello. In alcune celle ci sono però ancora 4 detenuti e questo problema va risolto. Va poi concretizzato il percorso di riabilitazione. L’assenza delle lavorazioni dovrebbe essere colmata».
La Amato ha voluto ascoltare i detenuti che qualche tempo fa hanno inviato al Centro una copia della lettera-denuncia indirizzata alle autorità preposte. Il deputato del Pd ha preso nota delle richieste della polizia penitenziaria che ha segnalato situazioni di disagio e ripercussioni sulla sicurezza e vivibilità nella struttura.
«Mancano gli spazi fisici e le condizioni minime per ospitare a Torre Sinello persone il cui disagio li ha condotti qui. Si tratta di internati che dovrebbero seguire percorsi riabilitativi ma non possono farlo per mancanza delle strutture adeguate», insistono i rappresentanti sindacali. «La Casa lavoro deve diventare tale. La direzione sostiene che servono solo sei mesi per ultimare la trasformazione. Ne prendo atto. A Natale sarò qui per verificare se la trasformazione c’è stata», fa sapere la Amato. (p.c.)
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