Di Domenico (Pdl)
«Il Corso è tutelato no al mercato ambulanti»
LANCIANO. «Corso Trento e Trieste è il fiore all’occhiello della città. Va assunta definitivamente la scelta di riservarlo a isola pedonale». Lo chiede il consigliere comunale Marco Di Domenico (Pdl)...
LANCIANO. «Corso Trento e Trieste è il fiore all’occhiello della città. Va assunta definitivamente la scelta di riservarlo a isola pedonale». Lo chiede il consigliere comunale Marco Di Domenico (Pdl), che torna sulla questione dopo la proposta di Tommaso Sarchese (Ecodem) di spostare sul Corso i mercati ambulanti.
«È un controsenso», dice Di Domenico, «corso Trento e Triste non è un banco di prova ma un’opera urbanistica storica sotto la tutela della Sovrintendenza. Farvi sostare camioncini e furgoni vorrebbe dire congestionare il traffico e limitarne la godibilità nelle ore migliori ad anziani, bambini, giovani coppie e turisti. Il mercato del mercoledì sta benissimo in piazza Garibaldi, mentre quello del sabato potrebbe essere spostato alla Pietrosa o a Lancianovecchia, così da animare questa zona, poco vitale ultimamente».
Secondo l’esponente pdl, il Corso deve avere tutt’altro destino. «Va impreziosito con pavimentazione architettonica e arredo urbano consoni per migliorarne la fruibilità e renderlo elemento qualificante della vita cittadina e della vocazione turistica», continua l’ex assessore all’urbanistica, «esiste già un progetto dell’università di Pescara che, inizialmente apprezzato dall’attuale amministrazione, sta subendo ripensamenti per dissapori tra la responsabile del team progettuale e qualche amministratore su scelta dei materiali e tempi di realizzazione, anche con riguardo ai recenti interventi per i sottoservizi, eseguiti superficialmente, spezzettati e inefficaci, che non hanno risolto, ma peggiorato, le maleodoranti esalazioni dalle fogne. La progettazione è stata pagata dal Comune circa 20 mila euro e pensare di rivisitarla, senza dire prima se sarà o meno isola pedonale globale, significa solo prendere tempo e mirare a dare nuovi incarichi».
Stefania Sorge
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