Il Fai boccia l’ampliamento della scuola
LANCIANO. «Scelta scellerata, abominevole, sbagliata e scorretta». Non usa mezzi termini il Fai, Fondo Ambiente Italia, tramite il capo delegazione di Lanciano, Marlina Corsaro, sulla realizzazione...
LANCIANO. «Scelta scellerata, abominevole, sbagliata e scorretta». Non usa mezzi termini il Fai, Fondo Ambiente Italia, tramite il capo delegazione di Lanciano, Marlina Corsaro, sulla realizzazione da parte della Provincia di Chieti, in accordo con il Comune, dell’ampliamento dell’istituto De Titta in largo Santa Chiara.
Diverse le ragioni enunciate dal Fai, di ordine storico, ambientale e architettonico. «È incomprensibile la costruzione di un nuovo fabbricato su un’area che è stata una delle poche aree libere da costruzioni già dai tempi degli Aragonesi e che fu giardino claustrale del monastero di Santa Chiara e dal 1861 il più antico parco pubblico di Lanciano».
Se da un lato viene accolta favorevolmente l’eliminazione del fabbricato dell’ex scuola all’aperto, liberando uno spazio che permetterà di far affacciare l’area verde sulla vallata, dall’altro, la realizzazione di una nuova struttura «proprio a cavallo delle Mura Aragonesi e immediatamente a ridosso del Torrione del 1480 occupando un’area inedificata da cinque secoli», viene ritenuta dal Fai non solo dannosa, ma «abominevole».
«Si dice di voler riqualificare un’area verde e storica», sottolinea il Fai, «ma ci si costruisce un fabbricato che non ha nessun rispetto per la luce e il decoro dei monumenti secolari che preesistono in quel luogo; si dice di voler mettere in sicurezza un fabbricato scolastico, ma i fondi vengono spesi per un fabbricato nuovo e nulla viene investito nell’adeguamento sismico del fabbricato scolastico esistente o per i monumenti dislocati su quell’area». Pericoloso, per l’associazione, anche che le fondazioni del fabbricato «insisteranno sulle antiche fortificazioni ora sepolte». (d.d.l.)
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