Gabbia-trappola per lupo (foto d'archivio)

ANIMALI

Il lupo di Casalbordino forse parente di quello di Vasto: estratto il Dna

Le indagini e le ricerche dei tecnici del Parco Maiella dopo il ferimento del turista e l'ordinanza comunale di allerta.Testimonianze e le valutaziuoni dell'Associazione per la Tutela dell'ambiente e della Vita rurali

CASALBORDINO. E' probabile che il lupo che ha ferito sabato scorso il turista di Potenza sulla spiaggia di Casalbordino sia un giovane imparentato con la lupa di Vasto che fece molti attacchi fino al 2023. Ad arrivare a questa conclusione è Simone Angelucci - responsabile veterinario del Parco nazionale della Maiella e molto esperto anche di cattura di lupi - dopo che è stato prelevato il Dna dell'animale dalla ferita lasciata allo stesso turista.

"Ora lo invieremo all'Ispra (l'ambito scientifico del ministero dell'Ambiente) che analizzandolo accerterà se si tratta di un lupo e se sì di quale individuo si tratta", ha detto Angelucci all'Associazione nazionale per la Tutela dell'ambiente e della Vita rurali che lo ha interpellato e diffuso quindi una nota: "L'eventuale cattura di un lupo", ha continuato il veterinario, "è già cosa molto difficile, ma lo è di più se si deve catturare proprio quell'esemplare tra tanti presenti nella zona. Il Dna è pertanto basilare. Non escludo che questo esemplare probabilmente giovane possa essere un fratello o sorella della lupa di Vasto, mai riprodottasi, infine catturata e che ora si trova definitivamente nel grande recinto di un centro di recupero della fauna selvatica".

Dopo l'attacco del lupo il sindaco di Casalbordino ha firmato l'ordinanza di allerta con l'apposizione di cartelli che invitano a "stare lontani dalle aree a rischio".

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L'Associazione afferma di aver anche contattato Piero Genovesi, responsabile Fauna di Ispra, che ha detto: "Non ho ancora ricevuto alcuna relazione scritta, né i tamponi. Il Parco comunque si sta prodigando. Anche ieri sera 10 settembre in loco stavano operando il dottor Angelucci e diversi forestali, con tre autovetture. Il modus operandi dell'animale di Casalbordino infatti è simile (potrebbe avere copiato e imparato?) a quello della precedente e più famosa lupa, e pure i luoghi sono gli stessi poiché si tratta della zona della Riserva di Punta Aderci, che ha da una parte il territorio di Vasto e dall'altra appunto quello di Casalbordino. Lì i lupi sono numerosi. Tuttavia, attacchi alle persone da parte dei lupi sono comunque in costante aumento".

La lupa di Vasto – che attaccò anche nel limitrofo comune di San Salvo –, fu catturata proprio dal personale del Parco nazionale della Maiella, e risultò pura e del tutto selvatica. Nel 2022-23 attaccò persino in spiaggia gruppi ignari di ragazzi, tanto che in dodici mesi a morsi mandò concretamente in ospedale ben tredici persone, tra cui anche due bambini di 4 anni in evidenti tentativi di predazione addirittura in spiaggia durante il tardo pomeriggio, alla presenza di molte persone. I genitori riuscirono a trattenere per le gambe i figli, rimasti comunque feriti alla schiena.

L'Associazione fa notare che nel caso della lupa di Vasto "fu solo dopo una sfilza di persone attaccate e ferite che, il 7 agosto 2023, gli operatori Ispra e il Parco della Maiella tennero un corso per il personale sanitario di Vasto sul prelievo dei campioni di saliva e sulla modalità di conservazione dei campioni. Fino ad allora manco si poteva stabilire quale fosse il lupo responsabile. Il turista ferito il giorno dopo ha contattato i carabinieri forestali e inviato una raccomandata pec al sindaco di Casalbordino per lamentare l'assente segnalazione di pericolo sul territorio e nelle strutture ricettive, denunciando che "Non è stato il primo caso e non bisogna aspettare la tragedia per prendere seri provvedimenti e soprattutto immediat". Già, perché il Comune in precedenza non aveva allertato la popolazione – si è taciuto per non danneggiare la stagione turistica, come pubblicato il 10 settembre da IlCentro.it – nonostante il comportamento confidente e quindi potenzialmente pericoloso di questo animale".

All'Associazione continuano sottoloneando come,  ammesso fosse lui, "sia  stato avvistato, filmato e segnalato più volte, cosa che può obiettivamente capitare in prossimità di centri urbani limitrofi a boschi e prati, ma pure in situazioni decisamente allarmanti". Come spiega Francesco Nezic, abitante proprio a ridosso della spiaggia: "Quel lupo è quasi normale vederlo all'imbrunire sulla spiaggia di Santo Stefano, mi è pure passato abbastanza vicino. Ho visto molti lupi, e quello è un lupo, non molto grande, forse giovane. Non ha nessuna paura dell'uomo, altro che elusivo. Due miei conoscenti, un uomo e una donna, erano seduti sulla spiaggia, si sono voltati per caso e l'hanno visto a meno di tre metri dietro di loro, ovviamente spaventandosi. Lui si è alzato battendo le mani e allora il lupo si è allontanato lentamente, mica è scappato". L'Associazione ricorda come l'Abruzzo sia molto indietro rispetto ad esempio al Trentino, dove sono stati appena piazzati un centinaio di contenitori di rifiuti anti orso e anti lupo del costo di 4mila euro cadauno (50mila euro a piazzola).

Dino Rossi, del Cospa e dell'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali, dichiara: "Le tesi ideologiche sulla non pericolosità a prescindere (e smentite dai fatti) del lupo, hanno esposto e continuano a esporre la popolazione e i turisti a rischi che si sarebbero potuti evitare abbattendo gli esemplari pericolosi, come previsto in deroga dall&'art. 16 della Direttiva Habitat".

Secondo l'Associazione infine  "solo a seguito dell'attacco di un lupo a una persona è emerso che il Comune, i carabinieri forestali, il Parco della Maiella, fossero da tempo a conoscenza della situazione di pericolo". E sta valutando se attivarsi con le denunce.

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