Il ministero sospende il servizio di motovedetta
Tagli alle forze dell’ordine: al Vastese chiesti nuovi sacrifici per ridurre le spese Confesercenti: «Pronti con la protesta». La piccola pesca: «Decisione assurda»
VASTO. Altro che potenziamento degli organici delle forze dell’ordine: il ministero degli Interni continua nella spoliazione dei servizi nel Vastese. A terra e in mare. Da ieri è stato interrotto il servizio navale della motovedetta dei carabinieri Cc619.
Gli operatori locali e la marineria salgono sulle barricate. La notizia, arrivata da Roma, ha provocato la reazione indignata di molti cittadini pronti a scendere in piazza per reclamare il diritto alla sicurezza.
«La notizia non è stata ancora ufficializzata dal comando provinciale dei carabinieri e questo lascia uno spiraglio di speranza. Ma qualora fosse confermata, fin da ora annunciamo iniziative a tutela del territorio e della pesca», dichiara Simone Lembo, responsabile della Confesercenti. «La mancanza di un organo di controllo così importante creerebbe un danno grandissimo alla marineria e al turismo», afferma Lembo.
Sconcertati e infuriati i componenti la piccola pesca. «Il 6 febbraio scorso grazie all’intervento della motovedetta dei carabinieri è stato messo un freno alle continue aggressioni in mare da parte delle imbarcazioni che praticano la pesca a strascico. Tre aggressioni in un mese», rimarca Ettore Primiceri, rappresentante dei pescatori che compongono la cosiddetta piccola pesca della riviera vastese.
«Le decisioni del ministero dell’Interno sono assurde e pericolose. La riviera Vastese viene lasciata alla mercè di persone senza scrupoli. Non possiamo accettarlo. Chiediamo che i politici locali chiedano notizie in proposito e si attivino immediatamente per difendere questa terra che ha diritto a vivere serenamente», afferma Primiceri.
A raccontare l’importanza della motovedetta dei carabinieri sono i fatti e i numeri.
Durante l’estate 2013 i militari dell’Arma hanno a più riprese sorpreso sommozzatori pugliesi che, armati di fucili a pressione, pescavano in porto e ancora 31 pescatori di frodo.
Nel corso di tredici blitz a sorpresa e di ventisei operazioni lungo la fascia costiera sono stati multati 113 irregolari.
L’equipaggio ha inoltre compiuto rilevamenti anti-inquinamento lungo la riviera e a ridosso della riserva protetta di Punta Aderci e soccorso e riportato a riva decine di imbarcazioni e di bagnanti in difficoltà.
«Non è possibile garantire sicurezza a 100 mila persone sulla riviera vastese in estate solo con la motovedetta dell’Ufficio circondariale marittimo. Lo Stato non può abbandonare il Vastese. Siamo cittadini che pagano le tasse e hanno il diritto di essere protetti», protestano tutti gli operatori della riviera.
Paola Calvano
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