Il Pd: Di Paolo offende gli impiegati
Iacobitti contro il vicesindaco: inammissibili gli attaccchi ai personale
CHIETI. «La maggioranza di centro destra è al capolinea. Le affermazioni del vice sindaco sono gravi anche perché è proprio lui che dovrebbe risolvere i problemi relativi al personale del Comune». Il Pd, attraverso le parole del segretario cittadino Enrico Iacobitti e del consigliere Alessandro Marzoli, attacca Bruno Di Paolo alla vigilia del consiglio comunale odierno. L'assemblea civica tornerà a riunirsi per discutere, tra le altre cose, di due ordini del giorno presentati dall'Udc e dal Fli a tutela dei lavoratori di Villa Pini in vista del pronunciamento di domani del Consiglio di Stato e per analizzare l'attuazione del recente piano neve in città.
Ma a palazzo d'Achille tengono ancora banco le roboanti affermazioni di Bruno Di Paolo. Il vice sindaco ha prima attaccato i dirigenti chiedendo la testa di almeno cinque professionisti sugli otto a libro paga e poi puntato il dito sui dipendenti comunali, tacciati di non meritarsi lo stipendio nella stragrande maggioranza dei casi. Parole pesanti che hanno portato scompiglio nella già sfilacciata maggioranza di centro destra.
Non è un mistero, infatti, che le esternazioni del leader di Giustizia sociale non siano piaciute al sindaco Umberto Di Primio. Il quale ha preso ufficialmente le distanze da quanto detto da Di Paolo invitato ad un maggiore senso di responsabilità.
È chiaro, però, come la diatriba sul personale nasconda un malcontento politico di fondo con il vice sindaco che non perde occasione per tentare di distaccarsi dall'azione amministrativa portata avanti dalla giunta di cui fa parte. «Questa maggioranza» attacca Iacobitti «è al capolinea e il gelo che c'è tra il primo cittadino e il vice sindaco è più che mai evidente. Di Paolo chiarisca in fretta la sua posizione in seno alla coalizione». Il consigliere Marzoli aggiunge: «Le dichiarazioni del vice sindaco sono da censurare perché si spara nel mucchio. È gravissimo, poi, che le accuse a dirigenti e dipendenti arrivino» denuncia Marzoli «proprio da chi, non lo dimentichiamo, è anche assessore al personale e quindi ha tutti gli strumenti giusti per poter risolvere le eventuali negligenze dell'apparato burocratico del Comune». Silvio Tavoletta, del Fli, affonda il colpo. «La verità è che molti politici non meritano quanto percepiscono al mese. La mia non vuole essere una critica all'amico Bruno Di Paolo, uno dei pochi» precisa Tavoletta «che dedica la sua giornata ad onorare il mandato che il sindaco e gli elettori gli hanno affidato. Ma è la giunta comunale che deve dare la linea strategica, la strada da seguire e dettare i tempi dell'ente».
Ma a palazzo d'Achille tengono ancora banco le roboanti affermazioni di Bruno Di Paolo. Il vice sindaco ha prima attaccato i dirigenti chiedendo la testa di almeno cinque professionisti sugli otto a libro paga e poi puntato il dito sui dipendenti comunali, tacciati di non meritarsi lo stipendio nella stragrande maggioranza dei casi. Parole pesanti che hanno portato scompiglio nella già sfilacciata maggioranza di centro destra.
Non è un mistero, infatti, che le esternazioni del leader di Giustizia sociale non siano piaciute al sindaco Umberto Di Primio. Il quale ha preso ufficialmente le distanze da quanto detto da Di Paolo invitato ad un maggiore senso di responsabilità.
È chiaro, però, come la diatriba sul personale nasconda un malcontento politico di fondo con il vice sindaco che non perde occasione per tentare di distaccarsi dall'azione amministrativa portata avanti dalla giunta di cui fa parte. «Questa maggioranza» attacca Iacobitti «è al capolinea e il gelo che c'è tra il primo cittadino e il vice sindaco è più che mai evidente. Di Paolo chiarisca in fretta la sua posizione in seno alla coalizione». Il consigliere Marzoli aggiunge: «Le dichiarazioni del vice sindaco sono da censurare perché si spara nel mucchio. È gravissimo, poi, che le accuse a dirigenti e dipendenti arrivino» denuncia Marzoli «proprio da chi, non lo dimentichiamo, è anche assessore al personale e quindi ha tutti gli strumenti giusti per poter risolvere le eventuali negligenze dell'apparato burocratico del Comune». Silvio Tavoletta, del Fli, affonda il colpo. «La verità è che molti politici non meritano quanto percepiscono al mese. La mia non vuole essere una critica all'amico Bruno Di Paolo, uno dei pochi» precisa Tavoletta «che dedica la sua giornata ad onorare il mandato che il sindaco e gli elettori gli hanno affidato. Ma è la giunta comunale che deve dare la linea strategica, la strada da seguire e dettare i tempi dell'ente».
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