Il Tar dà il via libera al nuovo cimitero

18 Giugno 2014

Doppia sentenza respinge i ricorsi contro le tombe allo Scalo. Il Comune incassa la vittoria e va avanti con i lavori

CHIETI. Nuovo cimitero, la prima croce la pianta il Tar. E sopra ci scrive: qui giacciono i ricorsi respinti. Il Comune di Chieti incassa altre due vittorie di peso che, questa volta, danno il via libera alla realizzazione del nuovo camposanto a Santa Filomena di Chieti scalo. Strada Ombrosa, che s’imbocca percorrendo la bonifica dietro al circolo ippico, ha già i cipressi nel tratto iniziale. Il cimitero sorgerà in fondo a destra.

Sono del giudice Dino Nazzaro, presidente facente funzione, le due sentenze, pubblicate sul sito giustiziamministrativa.it, che scrivono la parola fine sul un mare di polemiche scoppiate a Chieti quasi due anni fa. I due ricorsi avevano in comune l’obiettivo, l’annullamento della variante al Prg e l’avvocatessa, Rossella Ferrara di Pescara. Ma i motivi erano sostanzialmente diversi. Li sintetizziamo partendo dal più singolare dei due presentato Carmela Aceto contro il Comune, assistito dai legali Patrizia Tracanna e Marco Morgione, e l’Ati Socomer Grandi lavori srl, vincitrice della gara d’appalto.

La signora Aceto aveva impugnato le diffide comunali di inizio e sospensione dei lavori e quindi la decadenza del permesso a costruire di un immobile che voleva realizzare proprio nell’area destinata al camposanto. Non solo. La ricorrente chiedeva anche di annullare la variante al Prg che destina quei terreni dello Scalo ad accogliere le nuove tombe. Ma il Tar Pescara le dà torto a tutto campo, anzi a tutto camposanto. Questa è la singolare successione degli eventi presa in considerazione dai giudici amministrativi: la Aceto ottiene il permesso a costruire il 19 giugno del 2012, lo stesso giorno, alle 21,0 invia al Comune un fax con cui informa dell’inizio dei lavori. Ma il 21 giugno il Comune, dopo un sopralluogo, avvenuto alle 15, scopre che non ci sono lavori in corso e diffida la donna a iniziarli perché, esattamente 24 ore dopo, il 22 giugno, viene adottata la variante al Prg. Che però la Aceto conosceva bene «essendole stata comunicata tre mesi prima, il primo marzo del 2012», puntualizzano i giudici.

Meno singolare è il secondo ricorso, firmato da Giulia Fasoli e sostanzialmente basato su questioni geologiche legate sia all’esistenza sul posto di una cava sia di una falda idrica che però il Tar ribatte in modo puntuale scrivendo che «la cava sarà eliminata» e che «la superficie topografica non ha alcun dissesto, né problemi acquiferi, essendo la falda posta ad una profondità di 6/7,5 metri da non interessare le fosse di inumazione».

La doppia vittoria spinge l’assessore ai lavori pubblici, Mario Colantonio, ad effermare che i lavori andranno avanti e a complimentarsi con i legali Tracanna e Morgione. Alla luce anche delle conclusioni dei giudici che scrivono: «Il nuovo cimitero rappresenta una necessità per Chieti scalo, come da dichiarata saturazione dell’attuale cimitero, nonché in considerazione dell’analisi previsionale per i prossimi 30 anni». I nostri morti potranno dormire sonni (eterni) tranquilli.