Impianto di gas nel porto di Ortona: indagine dei vigili del fuoco
Mega sito di stoccaggio della Walter Tosto sul molo nord. Il comando provinciale avvia accertamenti: prescrizioni sui requisiti?
ORTONA. Un’indagine appena aperta si aggiunge alle novità ormai quotidiane sul terminal di stoccaggio di gpl proposto dalla Wts spa. L’iniziativa è del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Chieti, dove i progetti vengono esaminati al microscopio sotto il profilo degli standard di sicurezza.
L’indagine potrebbe chiudersi con prescrizioni sui requisiti dei servizi antincendio dettati per l’area calda del porto, il molo nord che da anni registra una crescita costante di insediamenti e attività, con spazi sempre più affollati e gestione della sicurezza di conseguenza aumentata in complessità. Ma l’elemento nuovo dell’indagine del comando dei pompieri è proprio la futura presenza dei serbatoi di stoccaggio dei gas liquefatti e le annesse attività di scarico e carico sui fronti del mare e della terraferma.
Si tratta di operazioni in cui entrano in gioco temperature e pressioni da tenere sotto stretto controllo quando in banchina viene pompato il gas liquefatto dai serbatoi della nave gasiera - un tipo finora mai visto nel porto di San Tommaso - negli alvei del deposito da 25mila metri cubi progettato e costruito dalla Walter Tosto.
Meno critica è, invece, la fase del trasferimento del prodotto dagli erogatori incorporati nel terminal alle autocisterne che viaggeranno alla volta dei depositi di approvvigionamento del gpl destinato alla vendita al dettaglio. L’indagine dovrebbe innescare un notevole salto di qualità dei servizi antincendio, con una probabilità alta che a farsene carico sia proprio il corpo dei vigili del fuoco. Lo scalo marittimo ortonese entrerebbe nell’elite dei porti italiani.
Nel dibattito politico a tratti aspro di queste ore si inserisce l’intervento di Giannicola Di Carlo, assessore comunale all’ambiente prima del recente cambio di geometrie all'interno del centrosinistra all’amministrazione.
Nella giunta del sindaco Vincenzo D’Ottavio ai tempi del via libera al progetto, Di Carlo apre con toni polemici e tiene a distinguersi da «alcuni esponenti politici che si scoprono improvvisamente “verdi”, mentre chi parla è, come ben noto, uomo e imprenditore che ha fatto della filosofia biologica e del rispetto ambientale il suo manifesto. E che non avrebbe mai dato l’assenso a un’opera di segno opposto. Pur avendo personalmente spinto molto per riaffermare potenzialità e vocazioni turistiche del porto», sottolinea, «è chiaro che l’orientamento politico comunitario, nazionale e regionale è ormai a carattere commerciale e industriale».
Francesco Blasi
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