la settimana medievale

In 30 mila per il Mastrogiurato

Il presidente Marfisi: un successo malgrado il taglio dei fondi

LANCIANO. È nelle 30mila persone che domenica hanno assistito al corteo della rievocazione storica, e nelle 7mila persone che ogni sera, per 4 giorni, si sono lasciate incantare dai sapori e dagli spettacoli del mercato internazionale a Lancianovecchia, nelle centinaia di persone che hanno partecipato alle mostre, al concerto e agli eventi della settimana medievale, il successo della XXXII edizione della rievocazione storica del Mastrogiurato.

«Sono contento», ha commentato Danilo Marfisi, presidente dell’associazione che dal 1981, con grandi sforzi e sempre meno finanziamenti pubblici si occupa del corteo e di tutto ciò che vi ruota attorno, «nonostante i tanti tagli subiti la manifestazione è perfettamente riuscita. Grazie all’aiuto degli amici di Visegrad, dei tedeschi, degli sbandieratori del Mastrogiurato, di Lanciano, di Quattro Castella, degli armigeri e balestrieri di Bucchianico abbiamo allestito eventi che hanno riscosso un enorme successo, con migliaia di presenze in piazza Plebiscito ad assistere al corteo e agli spettacoli della Settimana medievale. Eventi ben organizzati che i più non si sono neanche accorti dei tagli subiti».

Tagli che ci sono stati nel numero delle delegazioni, per la prima volta non sono stati invitati i cavalieri della città di Riedenburg e di altre nazioni con cui l’associazione ha patti di amicizia come Romania, Francia, Spagna, Slovenia; nelle strutture, come le tribune da due anni non più in piazza; nei vestiti non accomodati, in alcuni spettacoli. Ma i numeri hanno confermato e testimoniato concretamente quanto sia importante la rievocazione storica anche in termini turistici visto che ci sono stati visitatori da Puglia, Marche, Lazio e dall'estero.

«Da oggi riprendiamo a lavorare», assicura Marfisi, «per dare una sede istituzionale all’associazione, in modo che possa accogliere le delegazioni straniere, le scuole e ci batteremo perché si faccia una legge regionale per salvaguardare le rievocazioni storiche come la nostra, che abbiano cioè già anni di vita alle spalle e un solido fondamento storico». (t.d.r.)

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