Investimenti arabi per rilanciare la cittàI progetti: tunnel ferroviario e rete museale

Di Primio: con l’Anci puntiamo a grandi opere pubbliche con i fondi sovrani
CHIETI. L'interramento della linea ferroviaria per tutto il tratto del centro urbano di Chieti Scalo o la sistemazione dell'intera rete museale con l'anfiteatro e le aree archeologiche. E' il libro dei sogni che, tuttavia, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio pensa di poter realizzare con l'aiuto dei Fondi sovrani, ossia denaro di investitori arabi. Che il primo cittadino ci creda lo dimostrano i contatti avuti, e sui quali vuole mantenere il riserbo.
«Ho preso in esame alcune indicazioni dell'Associazione comuni d'Italia», dice Di Primio, «i Fondi sovrani possono essere chiesti per grandi opere, dell'ordine di qualche decina di milioni di euro creando un partenariato con investitori sovranazionali che gestiscono capitali provenienti da Arabia Saudita, Emirati Arabi, Canada. Investitori attratti da città che hanno un passato di storia, con arte e cultura ma che puntano anche a espandersi. Chieti può essere una città su cui investire».
Il problema sarà individuare opere pubbliche di grande impatto innovativo che siano soprattutto in grado di generare utili finanziari. Sulle opere da realizzare Di Primio è cauto, ma lancia idee. «Pensiamo all'interramento del tratto ferroviario che attraversi il centro urbano di Chieti scalo, in modo da liberare una grande area e metterla a disposizione dell'edilizia, commercio, aree verdi. Oppure progetti di sistemazione e rilancio del sistema museale, dell'anfiteatro, dei siti archeologici, dando un grande slancio a Chieti e alla sua vocazione storica e culturale».
Gli impegni economici per l'amministrazione comunale sarebbero davvero enormi, Di Primio ne è consapevole. Alla domanda se magari poi il Comune una volta stretti gli accordi e avviati i lavori non riuscirà a mantenere fede agli impegni economici, il sindaco sospira e puntualizza. «Se faremo progetti e stringeremo accordi, manterremo fede a tutti gli impegni».
«Ho preso in esame alcune indicazioni dell'Associazione comuni d'Italia», dice Di Primio, «i Fondi sovrani possono essere chiesti per grandi opere, dell'ordine di qualche decina di milioni di euro creando un partenariato con investitori sovranazionali che gestiscono capitali provenienti da Arabia Saudita, Emirati Arabi, Canada. Investitori attratti da città che hanno un passato di storia, con arte e cultura ma che puntano anche a espandersi. Chieti può essere una città su cui investire».
Il problema sarà individuare opere pubbliche di grande impatto innovativo che siano soprattutto in grado di generare utili finanziari. Sulle opere da realizzare Di Primio è cauto, ma lancia idee. «Pensiamo all'interramento del tratto ferroviario che attraversi il centro urbano di Chieti scalo, in modo da liberare una grande area e metterla a disposizione dell'edilizia, commercio, aree verdi. Oppure progetti di sistemazione e rilancio del sistema museale, dell'anfiteatro, dei siti archeologici, dando un grande slancio a Chieti e alla sua vocazione storica e culturale».
Gli impegni economici per l'amministrazione comunale sarebbero davvero enormi, Di Primio ne è consapevole. Alla domanda se magari poi il Comune una volta stretti gli accordi e avviati i lavori non riuscirà a mantenere fede agli impegni economici, il sindaco sospira e puntualizza. «Se faremo progetti e stringeremo accordi, manterremo fede a tutti gli impegni».
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