ORTONA
L'Abruzzo accoglie i migranti: controlli sanitari, un pasto caldo e poi il trasferimento ai Cas
Sono in 38 e quasi tutti della Nuova Guinea, mamme e neonati scesi per prima dalla nave dell'Ong spagnola. Le operazioni di controllo fino all'alba, i Centri di accoglienza a Dogliola, San Demetrio ne' Vestini, Penne, Roseto e Civitella del Tronto
ORTONA. Ha attraccato intorno a mezzanotte e mezza al porto di Ortona la "Aita Mari" della Ong spagnola SM. Subito a bordo il personale della Usmaf (Unità sanitaria marittima di frontiera) per un primo screening sulle condizioni di salute dei 38 migranti - fra i quali 18 minori (7 non accompagnati) e due neonati - salvati al largo di Lampedusa. Tutto il gruppo resta in Abruzzo, come hanno di nuovo confermato fonti della prefettura di Chieti, e in particolare nei centri di accoglienza straordinari (Cas) di Dogliola, San Demetrio ne' Vestini, Penne, Roseto e Civitella del Tronto.E saranno accolti presso le strutture
Sai (Sistema Accoglienza e Integrazione) dedicate, 7 in
provincia di Chieti e 4 in provincia di Pescara, i 18 minori non
accompagnati
Le prime a scendere dalla "Aita Mari" sono state due mamme con i piccoli di 7 mesi e due anni. A bordo il personale dell'Usmaf ha proseguito lo screening sanitario con tampone e visita di controllo. Dopo oltre un'ora dall'approdo della nave al porto di Ortona con 38 migranti a bordo salvati al largo di Lampedusa, sono stati 9 i migranti scesi a terra. Per loro è iniziata la procedura di identificazione e dopo un breve pasto caldo sono saliti a bordo dei mezzi provenienti dai vari Centri di accoglienza straordinaria abruzzesi dove sono stati assegnati. Quasi tutti i migranti provengono dalla Nuova Guinea, con un paio dal Senegal.
Il sindaco (dimissionario) di Ortona Leo Castiglione ha sottolineato il "massimo impegno della Protezione civile per accogliere gli immigrati che speriamo stiano tutti in buona salute e possano giungere senza problemi nelle destinazioni al loro assegnate".
Fra coloro che hanno assistito allo sbarco dei migranti Michele Fina, senatore e segretario regionale del Pd: «Sono qui perché penso che sia un mio dovere esserci, in modo assolutamente discreto, al fianco delle donne e degli uomini delle associazione di volontariato e delle forze dell'ordine, delle operatrici e degli operatori sanitari e della mediazione culturale. Siamo reduci da un'avvilente discussione in Parlamento contro le Ong. La gestione del fenomeno migratorio è un impegno serio che richiede concretezza ed umanità. Il ministro Piantedosi dovrebbe più di me venire a guardare negli occhi le persone che ha deciso di far navigare per molti giorni in più senza alcun senso».
La Asl di Lanciano Vasto Chieti ha fatto il punto sulla situazione sanitaria:
"Un’organizzazione che ha funzionato perfettamente, e ha fatto sì che i migranti non fossero semplicemente accolti ma ospitati: sono stati visitati, identificati e hanno ricevuto pasti caldi, abiti puliti e anche prodotti per la prima infanzia destinati ai due neonati che con le loro mamme sono stati trasportati all’ospedale di Chieti e ricoverati in Pediatria a scopo precauzionale, per una valutazione più approfondita delle loro condizioni di salute.
Nessun altro è stato portato in ospedale, dove comunque per i migranti erano stati riservati posti letto, anche in caso di positività al Covid, che, al contrario, non è stato rilevato: tutti negativi i test eseguiti al momento dell’arrivo. Le condizioni di salute complessive sono apparse buone ai controlli effettuati dall’équipe del 118 nella Postazione Medica Avanzata, dove è avvenuta la valutazione sanitaria una volta lasciata la nave.
La Asl ha messo a disposizione due ambulanze, infermieri e medici dell’emergenza, personale della Patologia Clinica per esami di laboratorio eseguiti sul posto, un pediatra, psicologi e assistenti sociali messi a disposizione dai Servizi Consultoriali, e mediatori culturali. Le attività sono state coordinate dal Direttore sanitario Aziendale Angelo Muraglia, presente in porto insieme a Emidio Rosati, responsabile dell’assistenza ai migranti della Asl, Ivana Cataldo, direttore del Laboratorio Analisi, Michele Cozza, coordinatore infermieristico dell’emergenza, e il pediatra Lucio Ceglie".