CHIETI

La Corte dei conti boccia il piano di rientro del Comune

L'ente più vicino al dissesto: la strategia di riequilibrio pluriennale non appare sufficiente ai giudici contabili a fronte dei 78 milioni di disavanzo ereditati

CHIETI. La Corte dei conti boccia il piano di riequilibrio pluriennale del Comune. Il piano di rientro era stato presentato l'anno scorso per evitare il dissesto economico e finanziario a fronte dei 78 milioni di euro di disavanzo ereditati dalla precedente amminnistrazione.  

“Leggeremo attentamente il pronunciamento di oggi della Corte dei Conti, all’udienza di stamane eravamo andati con la speranza di poter evitare alla città lo scenario peggiore, cosa a cui abbiamo lavorato in questi due anni e mezzo di Amministrazione, scegliendo la via del riequilibrio dell’Ente e non il dissesto”: questo il commento del sindaco Diego Ferrara, del presidente del Consiglio comunale Luigi Febo, e della giunta comunale.

“C’è amarezza, perché quando ci siamo candidati alla guida di Chieti sapevamo che non sarebbe stata una sfida facile, che ereditavamo un Comune con un’esposizione debitoria imponente, 78 milioni di euro lievitati di anno in anno, cifra che ha tolto alla città opere e servizi e che, peraltro, la Corte ha certificato negli atti che fanno parte dell’interlocuzione intercorsa con il Comune in queste settimane e che noi abbiamo contenuto, riducendola di quasi 10 milioni in appena un anno di attività sui conti. Il tentativo espresso dal piano di riequilibrio era non solo dovuto, ma necessario, per restituire a Chieti il respiro e la programmazione di cui aveva fortemente bisogno. Aspettiamo di conoscere nel dettaglio tecnico il pronunciamento della Corte, cosa che sarà possibile nei prossimi giorni con la pubblicazione delle motivazioni della sentenza e, con il supporto dei legali vaglieremo le possibilità e le iniziative da intraprendere. Lo faremo con la consapevolezza dell’importanza di questo momento e la volontà di mettere in campo tutto il possibile e, al contempo, faremo un’operazione verità davanti alla città per raccontare il curriculum del deficit e dei debiti consolidati e da consolidare”.