Lanciano, picco dell’influenza: l'ospedale rischia il collasso

Pesano i tagli di posti al Renzetti, in particolare i reparti di pediatria, geriatria e medicina

LANCIANO. L’influenza ha raggiunto il picco della sua massima diffusione e l’ospedale Renzetti di Lanciano, in particolare i reparti di pediatria, geriatria e medicina, sono avviati verso il collasso.

I tagli dei posti letto nella struttura sanitaria frentana, imposti dalla Regione e dalla Asl provinciale Lanciano-Vasto-Chieti, esercitano conseguenze negative che vengono sperimentate ogni giorno dagli utenti: conseguenze che si fanno drammatiche soprattutto in periodi come questi, caratterizzati, appunto, dall’influenza e dal freddo.

E il problema è che meno posti letto nella pediatria, che un tempo ne aveva 18 mentre oggi ne conta 11; in geriatria, che secondo il piano dell’azienda sanitaria da 20 letti deve scendere a 15 diventando unità operativa semplice, non sono compensati dal potenziamento di altri reparti dove la situazione è drammaticamente analoga.

Basti pensare alla medicina dove i posti letto non sono mai abbastanza.

Medici e infermieri sono così costretti a inserire letti di fortuna nelle stanze e a fare da spola tra i vari reparti.

Cercano di ridurre il più possibile i ricoveri, ma le conseguenze dell’influenza, come le broncopolmoniti, non possono essere ignorate soprattutto quando colpiscono i bambini.

In pediatria i posti letto ieri erano tutti pieni: il reparto è al limite, tanto da non poter accettare neanche le richieste di aiuto che arrivano dagli altri ospedali.

E le visite, poi, sono raddoppiate. Ieri, giorno festivo e complice anche il fatto che i pediatri di famiglia avevano gli studi medici chiusi, il via vai di mamme dalla pediatria con bimbi infagottati è stato continuo.

Stessa situazione anche nelle strutture di geriatria e medicina.

Ma è anche logico se si pensa al bacino di utenza dell’ospedale Renzetti che con 200 posti letto per malati acuti deve rispondere al bisogno di salute di ben 120 mila utenti vista la chiusura del presidio sanitario di Casoli e di alcuni reparti al San Camillo di Atessa e al Santissima Immacolata di Guardiagrele.

E la situazione potrebbe peggiorare se dal governo centrale e dal commissario regionale alla sanità, Gianni Chiodi, arrivasse ancora l’ordine di tagliare ulteriori posti letto, nonostante nella zona frentana ci si trovi già ben al di sotto della prevista soglia dei 3 posti letto ogni mille abitanti.

Insomma, una situazione difficile e destinata a non migliorare nei prossimi giorni

Teresa Di Rocco

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