Marineria, sos al sindaco: «Così distruggono il mare»
L’appello della Piccola pesca alle istituzioni per fermare le incursioni delle imbarcazioni che provengono da fuori regione e rovinano i fondali
VASTO. Visto dalla spiaggia l'Adriatico sembra sempre lo stesso, eppure i continui rastrellamenti dei fondali da parte di grosse imbarcazioni abusive che arrivano da fuori regione hanno impoverito il tratto di costa vastese. «Di questo passo il mare diventerà sterile e noi resteremo senza lavoro».
È quanto i rappresentanti della Piccola pesca di Vasto e San Salvo hanno detto ieri mattina al sindaco Luciano Lapenna che li ha ricevuti in municipio. All'incontro hanno partecipato il comandante del Circomare, Giuliano D'Urso, il capitano dei carabinieri Giancarlo Vitiello e il rappresentante di Confesercenti, Simone Lembo. La marineria ha invocato barriere antistrascico e controlli mirati per identificare e punire i responsabili dei continui assalti notturni. Le grandi barche arrivano in coppia all'alba quando il sole non è ancora spuntato all'orizzonte. I rastrelli arano il fondale marino e portano via tutto quello che trovano. Ai pescatori locali restano le reti bucate.
«Distruggono i nostri strumenti di lavoro ma quel che è peggio portano via tutto il novellame», si rammarica la marineria. Il sindaco si è ripromesso di portare l'argomento nel prossimo Consiglio comunale per discutere e votare con l'assemblea civica adeguati interventi di difesa. Affinchè le armi per respingere l'assalto dei pirati del mare siano efficaci, Lapenna ha deciso di chiedere aiuto al prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis. Nel frattempo, sia il mezzo navale dell'autorità marittima che la motovedetta dei carabinieri intensificheranno l'attività di vigilanza e controllo.
«Il mare è di tutti. Noi non protestiamo perché altre marineria vengono a pescare nel Vastese. Noi denunciano comportamenti dannosi per la categoria e l'ecosistema marino. Chiediamo quindi che vengano adottate le misure previste dalla legge per difendere i fondali e l'economia ittica», chiarisce Ettore Primiceri rappresentante della Piccola pesca.
A confermare che le legittime lagnanze della marineria ci sono i dati di Coldiretti. Rispetto a un anno fa, l'Adriatico ha il 70% in meno di merluzzi e vongole. I rastrelli portano via il novellame e bloccano il ripopolamento.
«Basta razzie», ripete Primiceri. Il problema non è nuovo. Già due anni fa solo la pioggia di sequestri e multe era riuscita a scoraggiare le incursioni. L'ultimo raid è di qualche giorno fa. Due imbarcazioni sono arrivate a pochi metri dalla riva. Non sono mancati momenti di tensione . «A un nostro collega di San Salvo sono state distrutte quattro reti. Non è giusto. È necessario dare un segnale. I pirati del mare devono essere respinti con gli strumenti previsti dalla legge»,è la richiesta corale della Piccola pesca.
Paola Calvano
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