La microalga presente nei mari italiani già dal 1998

VASTO

Microalga tropicale sugli scogli, può portare irritazioni e febbre: scattano i divieti

La presenza della Ostreopsis Ovata rilevata dall'Arta nell’area a 200 metri a sud di Punta Vignola e in altri due punti del litorale (Fosso Lebba e Torricella). Il sindaco nel pomeriggio firma le ordinanze per due (su tre) zone: niente bagni né spiaggia

VASTO. L’Agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente (Arta) ha comunicato al Comune la presenza di microalga bentonica “Ostreopsis Ovata” nell’area a 200 metri a sud di Punta Vignola. Si tratta di un'alga tropicale la cui fioritura, come si legge sui portali specializzati, può causare irritazione agli occhi, rinorrea (raffreddore), difficoltà respiratorie (tosse, respiro sibilante, broncospasmo con moderata dispnea) e febbre: "La modalità di esposizione non è l'ingestione, ma l'inalazione di aerosol marino e cioè di microparticelle acquose in sospensione contenenti l'alga".

Il sindaco Francesco Menna ha evidenziato che l’Ostreopsis ovata è un’alga microscopica unicellulare che vive comunemente nelle calde acque dei mari tropicali, predilige zone rocciose e gli scogli ed ha trovato condizioni climatiche ottimali di sviluppo anche nelle acque del Mediterraneo e attualmente nell’Adriatico.

La presenza dell'alga tropicale è stata rilevata fin dal 1998 in italia e a partire dall'estate del 2008 questa specie è stata riscontrata anche lungo le coste abruzzesi (Rocca San Giovanni e Fossacesia) osservata presso il Consorzio Mario Negri Sud. I fattori che ne favoriscono la riproduzione/proliferazione rapida, detta fioritura algale, sono comuni a tutti i vegetali: la presenza in acque di azoto e fosforo che vengono apportati al mare dai fiumi, in più nei tratti in cui vi è ristagno di acqua, o a causa della mancanza di correnti, o per la costruzioni di pennelli a difesa della costa, con l'aumento della temperatura già da 22-23 °C.

“E’ stato avviato un monitoraggio della situazione - sottolinea Menna - collaborando con l'Arta ed altri soggetti istituzionali. Domani mattina si saprà se gli scogli di Vignola avranno ancora la presenza dell’alga tropicale oppure no. In caso di presenza sarà opportuno emettere un’ordinanza di divieto di balneazione sul solo tratto di Vignola in attesa dell'emigrazione dell’alga”.

Continuando a sfogliare i siti specializzati si legge che, quando si verifica la fioritura dell'alga, le acque in superficie possono presentare colorazioni anomale e talvolta chiazze schiumose biancastre e marroni od opalescenza o materiale di consistenza gelatinosa in sospensione. L'alga però non è visibile ad occhio nudo, è microscopica, ma sul fondo, visto che è bentonica, si colloca sul substrato sabbioso o roccioso e provoca la morte di tutti gli organismi che vi vivono. In genere basta una mareggiata con vento che spiri sulla costa per far risentire il suo effetto sgradito, fino ad instaurare una sindrome da intossicazione, sui bagnanti.

Successivamente Arta ha fatto sapere che l'alga è stata rilevata in altri due punti della costa vastese: in zona Fosso Lebba e in zona contrada Torricella.

"Arta Abruzzo", si legge in una nota, "ha riscontrato valori di proliferazione della microalga in tre punti di prelievo antistanti il lungomare vastese. In particolare, in località Vignola, dove sono state riscontrate concentrazioni elevate, pari a 34 mila cellule per litro, tali da far scattare la fase emergenziale. Meno impattanti le fioriture dell’alga in corrispondenza degli altri due punti di campionamento interessati, con valori che si attestano sulle 26 mila cellule per litro in zona “Fosso Lebba” e di 4 mila cellule per litro in zona “contrada Torricella”.  Sono state effettuate analisi suppletive e si attendono nelle prossime ore i nuovi valori di concentrazione dell’alga potenzialmente tossica.

A seguito dei rilievi Arta e dei valori quindi non conformi il sindaco Menna ha nel pomeriggio firmato il divieto temporaneo di balneazione e delle spiagge in zona Punta Vignola e in zona Fosso Lebba. Per la precisione sono state emesse due ordinanze sindacali: bagni vietati in mare e di frequentazione della spiaggia nelle aree denominate “200 metri sud Punta Vignola" e "800 metri sud Fosso Lebba".