Morde il figlio della compagna, poi picchia i carabinieri: «Faccio venire la camorra»

25 Febbraio 2025

Ha morso il figlio 13enne della compagna, poi si è scagliato con calci e gomitate contro i carabinieri intervenuti sul posto e ha minacciato di morte. Un operaio 40enne, originario della Campania, è stato arrestato dopo aver seminato il panico nel corso di una lite con la compagna, in cui sono rimasti coinvolti i figli della donna. Intervenute due pattuglie dei Carabinieri

CHIETI. Ha morso sulla mano il figlio della compagna, poi si è scagliato con calci e gomitate contro i carabinieri intervenuti in difesa del tredicenne ferito e della sorellina di 8 anni: «Faccio venire tutta la camorra di Napoli», ha gridato nei confronti dei militari. Un operaio di 40 anni, originario della Campania, è stato arrestato dalla sezione radiomobile della compagnia di Chieti con le accuse di oltraggio, violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Non pubblichiamo il nome dell’indagato, né indichiamo il piccolo paese alle porte di Chieti in cui sono avvenuti i fatti, con l’unica finalità di tutelare l’identità dei minorenni coinvolti.

LA RICHIESTA D’AIUTO

Tutto comincia domenica, intorno all’ora di pranzo. In base a una prima ricostruzione, il ragazzino e la bimba vengono aggrediti dal fidanzato della madre nel corso di una lite. A quel punto i minorenni, spaventatissimi per le botte e i maltrattamenti che vanno avanti da settembre, fuggono in lacrime dall’abitazione e si rifugiano a casa degli zii, al piano sottostante. E proprio dagli zii, anche loro preoccupati per le possibili conseguenze, parte la telefonata al 112. Sul posto, dunque, si precipitano i carabinieri. I militari, per ricostruire nel dettaglio l’episodio, raccolgono la testimonianza della coppia che ha chiesto aiuto.

INSULTI E BOTTE

I problemi cominciano nel momento in cui il quarantenne, probabilmente ubriaco, si affaccia dal balcone, vede la pattuglia, inizia a gridare e scende dall’abitazione. A quel punto proseguono gli insulti e le minacce di morte non solo nei confronti di chi aveva sollecitato l’intervento delle forze dell’ordine, ma anche dei bambini che lui aveva picchiato poco prima. Ma non è finita qui. La situazione, infatti, diventa ancora più delicata quando dall’abitazione esce anche la compagna dell’operaio. La donna spalleggia il convivente e colpisce al volto il cognato. Gli atteggiamenti violenti e intimidatori da parte del quarantenne vanno avanti per circa un’ora. Nel frattempo, sul posto arriva l’ambulanza, allertata dai militari, per consentire ai bambini di essere visitati.

MILITARI AGGREDITI

Alla vista del mezzo di soccorso, l’operaio va su tutte le furie e aggredisce fisicamente i carabinieri, urlando frasi minacciose al loro indirizzo: «Vi faccio passare i guai, vi faccio ammazzare, faccio venire tutta la camorra di Napoli». I militari faticano non poco per immobilizzare l’esagitato ed è necessario anche l’intervento di un’ulteriore pattuglia di supporto.

L’ARRESTO

Per il quarantenne scatta l’arresto: su disposizione del pm di turno Marika Ponziani, l’uomo – difeso dall’avvocato Valter Marino – trascorre la nottata nella camera di sicurezza della caserma di Chieti Scalo. I due bambini, visitati in pronto soccorso, vengono dimessi con una prognosi di trenta giorni ciascuno e affidati al padre. Fin qui, la cronaca della domenica di violenza e paura.

L’UDIENZA

Ieri mattina, il giudice Luca De Ninis – su richiesta del pm d’aula Sergio Di Feliciantonio – ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti dell’indagato l’obbligo di dimora nel suo paese d’origine, in provincia di Napoli, con la prescrizione di rimanere in casa nelle ore notturne. Il processo inizierà il prossimo 17 marzo. I carabinieri aggrediti si costituiranno parte civile attraverso l’avvocato Mauro Faiulli.

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