Morto nello schianto tra due auto, il figlio alla guida indagato per omicidio stradale
Dolore a Cupello per il decesso di Nicola Ricciardi, 90 anni: era nell’auto guidata dal congiunto 65enne
Sequestrati i veicoli, giovedì l’autopsia sull’anziano, venerdì i funerali ma l’orario è ancora da definire
SAN SALVO. È un Capodanno amaro quello che si preparano a festeggiare i cittadini di Cupello. Il paese è scosso per la morte di Nicola Ricciardi, 90 anni, originario del paese e con tanti anni vissuti in Svizzera, vicino a Basilea. Z’ Culino, come veniva affettuosamente chiamato Nicola a Cupello, è morto domenica sera a causa di un incidente avvenuto all'inizio della fondovalle Trigno vicino allo svincolo per San Salvo. Alla guida dell'auto sulla quale l'anziano viaggiava c'era il figlio Mario, 65 anni. Quest'ultimo è ricoverato all'ospedale di Vasto. Ieri mattina è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. La prognosi è di 30 giorni. Il 65enne è indagato per omicidio stradale. È già stato dimesso dal San Pio, invece, I.C.I., 32 anni, di origine romena, residente a San Felice del Molise, a bordo dell’altra auto.
LE INDAGINI La dinamica dell’incidente è ancora in fase di accertamento. L'auto sulla quale viaggiava la vittima, una Mitsubishi Outlander, e la Opel Astra di I.C.I. su decisione della Procura di Vasto sono state poste sotto sequestro. La Procura ha disposto anche l'esame autoptico su Ricciardi. La perizia è stata affidata al medico legale Pietro Falco. L'autopsia è in programma il 2 gennaio. La salma verrà trasferita dalla sala autoptica dell'ospedale di Vasto a quella di Chieti. Nello scontro la Opel è finita contro la parte laterale della Mitsubishi, lato passeggeri. Nicola Ricciardi è stato preso in pieno. Gli operatori del 118 hanno fatto il possibile per salvargli la vita. Quando è arrivato all'ospedale San Pio, l'anziano era in fin di vita a causa di una forte emorragia interna conseguenza del trauma subito. L'autopsia farà ulteriore chiarezza sulla vicenda.
IL RAMMARICO «Non doveva andare così», è il rammarico di Manuele Marcovecchio, ex sindaco ed ex consigliere regionale. «Zi’ Culino è stato un grande lavoratore che non si è risparmiato. Qualche tempo fa aveva voluto tornare a vivere a Cupello, suo paese natale. Era felice di stare qui», racconta Marcovecchio. «La sua famiglia e molti amici sono profondamente scossi per l'accaduto e pregano che almeno il figlio possa presto lasciare l'ospedale». L'ultimo saluto a Nicola Ricciardi verrà dato il 3 gennaio a Cupello. Ancora da stabile l'ora.
IL CASO TRIGNINA Intanto la Trignina torna sul banco degli imputati. Ieri diversi sindaci sono tornati a chiedere interventi di messa in sicurezza per la superstrada che collega il Vastese alla Campania. «Dobbiamo mantenere alta l'attenzione sul tema della sicurezza di quell'arteria stradale», afferma il sindaco di San Salvo, Emanuela De Nicolis. «Anas ha già fatto investimenti importanti. Noi continueremo a sollecitare le autorità competenti per ottenere il raddoppio delle corsie della Statale 650». Dello stesso avviso il sindaco di Fresagrandinaria, Lino Giangiacomo. «Vanno presi assolutamente provvedimenti per ridurre i rischi su quella strada e vanno presi prima possibile», dice Giangiacomo. Solo dieci giorni fa si era verificato un altro grave incidente con tre feriti in territorio di Fresagrandinaria. D’accordo con De Nicolis e Giangiacomo anche il sindaco di Celenza sul Trigno, Walter Di Laudo, e il collega di Dogliola, Giovanni Giammichele. «La Trignina ha bisogno di interventi di carattere strutturale», afferma Giammichele. «Dopo le 22 per molti automobilisti l'arteria diventa una pista di Formula 1. Sono pronto a una protesta che porti qui il ministro della Infrastrutture, Matteo Salvini. Si renderà conto della pericolosità della fondovalle», conclude Giammichele.