CHIETI
Partono i tagli di 80 alberi a rischio crollo, Wwf: "E' una strage"
Il sindaco Ferrara e l'assessore Zappalorto: "Non possiamo evitare, sono pericolosi". Gli ambientalisti: "Bisognerebbe recitare il mea culpa per decenni di manutenzione carente"
CHIETI. A breve vengono abbattuti ottanta alberi pericolanti in città. Lo annunciano il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’ambiente Chiara Zappalorto. Si parte da viale Benedetto Croce. "Dobbiamo intervenire con urgenza", dicono sindaco e assessore, «perché si tratta di alberi pericolosi e irrecuperabili e agire in fretta perché gran parte degli esemplari si trova all’interno delle aree verdi delle scuole e non vogliamo si ripeta il rischio corso a novembre 2020, quando un pino in piena vegetazione è collassato e si è ribaltato nel perimetro della primaria del Tricalle, fortunatamente chiusa quel sabato. Le ragioni che rendono pericolose le alberature sono diverse", continuano Ferrara e Zappalorto, "abbiamo a che fare con alberi secchi, malati, che rivelano importanti carie interne, o attaccati da funghi che ne minano le radici e rendono imprevedibile e rovinosa la caduta. Si comincia da via Benedetto Croce, per ragioni tecniche legate alla necessità di fermare la corrente sull’arteria per consentire gli interventi, lì devono essere rimossi 14 pini e platani, poi tocca a via Ricci dove si interviene su 7 piante di sofore (della specie delle acacie). Subito dopo tocca alle aree verdi di tutte le scuole comunali, dove si trovano diverse tipologie di alberi: acacie, celtis, acero, cedri, pini, che vanno rimossi prima che le condizioni meteo rendano ancora più rischiosa la loro permanenza".
Nuovi alberi sono in arrivo: "Porteremo avanti le operazioni in tempi serrati", chiudono i due amministratori, "anche perché possa seguire al più presto la fase di ripristino, che contiamo di fare sia finalizzando le diverse promesse di donazione di alberi ricevute in queste settimane da parte di cittadini e associazioni, sia creando sinergie con enti e realtà economiche interessate a rendere ancora più verde la nostra città".
Sindaco e assessore tendono una mano alle associazioni ambientaliste: «Passata questa urgenza", dicono, "resta ferma la nostra intenzione di istituzionalizzare un tavolo verde dove realizzare un piano globale e condiviso di conoscenza e gestione della situazione cittadina, delle azioni svolte e di quelle da fare per la tutela, la manutenzione e il potenziamento di tutto il nostro patrimonio arboreo".
La rassicurazione non è stata sufficiente per evitare la ferma condanna del Wwf che parla di "strage per definire un intervento di tali proporzioni" e critica la scelta di procedere con le eventuali ripiantumazioni non lungo le strade dove saranno operati i tagli, ma altrove. "Se davvero tutti gli alberi condannati fossero in condizioni precarie di stabilità bisognerebbe recitare il mea culpa per decenni di manutenzione carente, chiedere i danni per lavori sui sotto-servizi che hanno danneggiato le radici, cercare soluzioni che possano evitare la morte di 80 alberi - si legge in una nota del Wwf Chieti Pescara..E poi tante specie diverse che si ammalano tutte insieme? Secondo il Wwf, inoltre, contrariamente a quanto sostenuto dal Comune, sull'iniziativa non vi è stata condivisione con le associazioni ambientaliste. "Nella realtà dei fatti, almeno per quanto riguarda il Wwf - prosegue la nota - c'è stata soltanto una telefonata, giovedì 30, del sindaco e dell'assessore che hanno annunciato l'avvio dei lavori previsto per lunedì. Questa, chiediamo ancora aiuto al vocabolario, è una 'informazione' e non certo una condivisione. Informazione alla quale peraltro il Wwf ha replicato chiarendo subito che non apprezzava una simile scelta e che avrebbe reso pubblico il proprio dissenso" .