LANCIANO
Partorisce in casa davanti al marito
Mamma 37enne e Mattia (2,6 chilogrammi) stanno bene, ma sono ricoverati in ospedale per controlli
LANCIANO. Non fa in tempo a correre in ospedale e partorisce in casa con l'aiuto del compagno. Stanno bene la mamma, una 37enne di Lanciano, e il suo bimbo, ora ricoverati in ospedale. Mattia ha avuto fretta di nascere ieri mattina, quando non ha lasciato il tempo a mamma e papà di salire in macchina e raggiungere il reparto di Ostetricia del Renzetti. Forse le prime contrazioni non hanno preoccupato più di tanto la mamma, che ha già partorito altre due volte. Così quando è arrivata la spinta più forte, ormai non c'era il tempo di muoversi di casa. Con l'aiuto del papà del bimbo, che nel frattempo ha allertato il 118, ha messo degli asciugamani a terra e si è allungata. Il piccolo non ci ha messo molto a venire al mondo: alle 7.30 Mattia era fuori a strappare lacrime di gioia e sorrisi ai suoi genitori. Quando nell'abitazione di via Barrella, al quartiere Cappuccini, è arrivata l'ambulanza, il piccolo era già nato. Agli operatori il compito di tagliare il cordone ombelicale e di portare mamma e figlio in ospedale per i controlli di routine.
Nel reparto di Ostetricia e ginecologia Mattia e la sua mamma sono stati accolti dalla dottoressa Anna Castigliego, dalle ostetriche Barbara Abbonizio e Valentina Di Nunzio e dalla caposala Concetta Campitelli. Il parto non ha avuto inconvenienti. Mamma e neonato, 2,680 chilogrammi di tenerezza, stanno bene, una in reparto e l'altro al nido.
«La signora è stata coscienziosa», commentano in reparto, «ha capito che non c'era tempo sufficiente per arrivare in ospedale e non si è messa in macchina. Sono casi rari, ma può capitare, specie dopo altre gravidanze, di avere contrazioni lievi che possono essere scambiate per altri tipi di disturbi». Mattia forse non entrerà nel numero dei parti del Punto nascita di Lanciano, crollato da un po’ di tempo sotto la soglia minima dei 500 l’anno. Ma il reparto si sta riorganizzando per tornare ai passati livelli, anche grazie ai lavori di ristrutturazione finalmente iniziati. «Soffriamo la carenza di medici, ma ce la stiamo mettendo tutta per far ripartire un reparto che si era completamente svuotato», dice il dirigente medico Eugenio Roberto Esposito, «da quando sono arrivato sto cercando di portare una nuova chirurgia, anche nel campo oncologico, con il linfonodo sentinella, una metodica nuova applicata in poche parti in Italia, e la correzione dei prolassi uterini per via laparoscopica. Chirurgicamente stiamo lavorando molto e questo è il primo modo di innalzare il tasso di occupazione del reparto. Ci vorrà del tempo perché il numero dei parti torni ad essere quello di un tempo. Il tasso di natalità è sceso molto negli ultimi anni, ma le donne partoriscono dove c'è una partoanalgesia, che stiamo cercando di mettere su per dare garanzie al Punto nascita di Lanciano».
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