Pollutri: dal petrolio i fondi per la viabilità
Il sindaco di Cupello: «Ombrina Mare necessaria per completare le fondovalli Treste e Sinello»
CUPELLO. «Sono un fervente sostenitore del Parco della costa teatina e avrei anche un’idea su come reperire i fondi. Proprio per questo mi sarei aspettato qualche polemica in meno dagli esponenti dei partiti del lavoro». Angelo Pollutri, sindaco pd di Cupello, ribatte a muso duro a chi in questi giorni lo ha accusato di «arretratezza di pensiero» per aver manifestato la sua posizione favorevole alla petrolizzazione dell’Adriatico. A contestarlo sono stati il coordinamento provinciale di Sel e la Costituente per il Parco che hanno anche messo in luce come all’interno del Pd non esista una posizione univoca sull’estrazione del petrolio.
«Ho espresso alcune considerazioni, perché, in qualità del ruolo istituzionale che ricopro, ricevo quotidianamente richieste di lavoro da padri e madri di famiglia disoccupati», chiarisce Pollutri, «alla presenza dell’ex ministro Cesare Damiano, ho espresso tre concetti. Ho lanciato la proposta per la realizzazione di un impianto di solidarietà nazionale per la lavorazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata delle città del centro-sud, quali Bari, Napoli e Roma, così da poter reinserire, nel mondo del lavoro, il maggior numero di addetti e tentare la riconversione per le aziende tessili della Val Sinello. Nel mio intervento non ho mai accennato alla costruzione di inceneritori, e quindi il mio pensiero in merito all’argomento si è evoluto al di là delle considerazioni di chi, per un chilo di consenso non perde occasione per dileggiare, usando toni e considerazioni fuori luogo. Ho sottolineato», ha aggiunto il sindaco di Cupello, «che esiste il rischio che possa realizzarsi un impianto petrolifero a mare, con la beffa che le partite relative alle royalties, siano a esclusivo appannaggio dello Stato, quindi, sarebbe opportuno in primis modificare le norme sulle compensazioni ambientali, in modo da destinare tali introiti anche ai Comuni che ospitano gli impianti off-shore, dando loro la possibilità di utilizzare tali introiti per la realizzazione di infrastrutture e modelli di sviluppo. Si pensi che per Ombrina, la Medoil dovrebbe allo Stato un miliardo di euro in venti anni, cosa ne direbbero gli affannati interlocutori di questi giorni se parte di queste risorse potessero essere destinate per completare le fondovalli Treste e Sinello o l’arretramento della SS 16 o la realizzazione di piste ciclabili all’interno del Parco della costa teatina?».
Anna Bontempo
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