Processo d’appello per l’ex agente di custodia
VASTO. Quattro mesi fa è stato condannato a 6 anni di reclusione con il rito abbreviato e a 20 mila euro di ammenda dal tribunale di Brescia per detenzione di droga e per avere speronato gli agenti...
VASTO. Quattro mesi fa è stato condannato a 6 anni di reclusione con il rito abbreviato e a 20 mila euro di ammenda dal tribunale di Brescia per detenzione di droga e per avere speronato gli agenti che cercavano di fermarlo. Massimo Benedetti, l’ex agente di custodia di Vasto fermato un anno e mezzo fa sull’autostrada alle porte di Brescia con l’auto carica di oltre 70 chilogrammi di droga, mercoledì sarà giudicato dalla Corte d’Appello.
L’avvocato Massimiliano Baccalà, legale dell’uomo rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ha impugnato la sentenza e l’udienza d’appello è stata fissata a mercoledi 29 maggio. «Il mio cliente durante il processo di primo grado è stato dipinto come un elemento di spicco del traffico di droga in Lombardia. Non è così», sostiene l’avvocato Baccalà. «La sentenza di primo grado è troppo severa», insiste il difensore.
Il legale vastese spera inoltre di fare uscire Benedetti dal carcere. «Non esiste alcun pericolo che possa reiterare il reato», sostiene il difensore che ha chiesto più volte, ma inutilmente ai giudici lombardi la remissione in libertà per il suo assistito.
La pubblica accusa, però, è convinta del contrario. A gennaio, al termine della requisitoria del processo di primo grado celebrato con il rito abbreviato (il patteggiamento venne negato) il Pm di Brescia chiese sette anni di carcere e 45 mila euro di multa.
A rendere particolarmente critica la posizione dell’indagato è stato il suo comportamento. Sorpreso sull’autostrada lombarda con la droga non si fermò all’alt della polizia autostradale, tentando addirittura di speronare gli agenti in servizio. Su questo aspetto si è più volte soffermata la pubblica accusa. (p.c.)
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