Progetto ex Burgo operai da ricollocare Sì di Tecnofin e Area

14 Novembre 2009

Verbale di intesa con il patto Chietino-ortonese Cgil e Cisl soddisfatti: ma si deve fare in fretta.

CHIETI. Garantita la ricollocazione dei 184 lavoratori della ex Burgo in cassa integrazione da oltre un anno e mezzo mentre sono stati chiesti impegni concreti agli enti locali. Inizia a prendere forma l’accordo di programma quadro Centro In.Te. che trasformerà la vecchia cartiera in una cittadella dell’energia rinnovabile e in un centro internazionale di formazione aereonautica. Giovedì sera si è tenuto un incontro nella sede teatina del consorzio chietino-ortonese concluso con la sottoscrizione finale di un verbale d’intesa. Il documento è stato firmato, tra gli altri, dal presidente del patto territoriale Francesco Mancini, dal coordinatore del progetto In.Te. ingegner Domenico Merlino e dai rappresentati sindacali della Burgo. Presente anche una cospicua delegazione di lavoratori guidata da Manlio Madrigale, portavoce del comitato di riconversione dell’ex cartiera.

Il faccia a faccia è arrivato a conclusione degli incontri avuti nelle scorse settimane con le aziende interessate al progetto In.Te. Al momento sono 14 le ditte pronte a riconvertire l’area della vecchia cartiera che insiste su oltre 15 ettari di terreno. «Siamo piuttosto soddisfatti», spiega Michele Marchioli, segretario provinciale della Cgil, «perché adesso il quadro che abbiamo di fronte è più chiaro. I piani presentati dalle aziende sono rassicuranti per quanto riguarda la ricollocazione occupazionale dei lavoratori della Burgo e non ci resta che vigilare sugli accordi presi». Le aziende disposte ad assorbire il maggior numero di lavoratori sono quelle che daranno vita alla cittadella dell’energia rinnovabile. «Stiamo parlando della cooperativa Area che recupererà gli imballaggi di legno, plastica, ferro e carta assicurando, poi, una distribuzione differenziata», afferma Giancamillo Marrone della Cisl, «e della Tecnofin che dovrebbe produrre energia a certificazione verde con materiali di risulta».

La cooperativa Area, secondo quanto riferito ai sindacati, è pronta a ricollocare una settantina di lavoratori della cartiera mentre la Tecnofin impiegherà una cinquantina di unità lavorative della ex Burgo. Tutti gli altri lavoratori verranno assunti dalle altre aziende coinvolte. Ma bisogna fare in fretta. Servono, in particolare, autorizzazioni, permessi e coordinamento tra le varie attività, burocratiche e non, da portare a termine prima dell’inaugurazione del nuovo corso della vecchia cartiera. I sindacati chiedono uno sforzo alle istituzioni. La Regione deve attivarsi per l’apertura immediata di un tavolo di confronto con il ministero dello sviluppo economico per l’approvazione e finanziamento dell’accordo di programma quadro In.Te.

«Non si può temporeggiare ancora», ammonisce Marchioli, «anche perché la costruzione energetica legata al solare deve chiudersi entro il 31 dicembre 2010». Marrone alla Provincia chiede di creare un centro di raccordo del progetto e di formazione dei lavoratori ex Burgo. «Considerando che siamo di fronte», dice, «ad aziende altamente qualificate».