Rimborsi affitti agli indigenti più che dimezzati
I grossi tagli della Regione a 136 famiglie di Lanciano: «Credevamo fosse uno scherzo, oggi si toglie a chi non ha»
LANCIANO. «Uno scherzo, una presa in giro». E’ il commento di alcune delle 136 famiglie che hanno da poco ricevuto il rimborso dei canoni di affitto, concessi dalla Regione alle famiglie meno agiate. Un sostegno, quindi, di cui in questo periodo di crisi, le famiglie hanno estremo bisogno. Ma, anziché vedersi stendere una mano dalla Regione e dal Comune, si sono viste chiudere l’ennesima porta in faccia. I fondi sono stati tagliati, più che dimezzati. Sono arrivate cifre, in alcuni casi, davvero irrisorie. Un esempio? Una signora ha ricevuto 6 euro. E non è uno scherzo. «Ho ricevuto un rimborso di 140 euro» afferma V.D.P. 82 anni «ma mi è andata bene visto che la mia vicina ha ricevuto 6 euro. Credevamo fosse uno scherzo visto che di solito il rimborso era di 800 euro. Nonostante sia sulla sedia a rotelle sono andato a chiedere spiegazioni all’Urp, in Comune. Nessuno scherzo, mi hanno detto. I fondi sono stati tagliati. Io e mia moglie viviamo con la pensione sociale e ricevere 140 euro è una miseria. Ma devo sentirmi fortunato se guardo alla mia vicina. Non si può sempre tagliare a chi ha già poco».
In media i rimborsi concessi si aggirano sui 100 euro, mentre fino allo scorso anno erano sugli 800 euro.
«Pago 440 euro di affitto al mese» racconta una donna «ho ottenuto un rimborso di 161 euro, pur essendo separata, senza reddito e avendo in casa una persona diversamente abile. Ci prendono in giro? Ci fanno l’ elemosina, senza rispetto per la dignità delle persone».
Senza contare che prendere questi contributi non è facile: bisogna riempire moduli su moduli, fornire molti documenti e alla fine si ricevono anche i controlli della Finanza. «Per accedere ai fondi devi avere al massimo un reddito di 12mila euro» precisa V.D.P. «una cifra che oggi non ti permette di vivere. Aspettavo tanto il rimborso, ma così mi sento preso in giro. Ci sono famiglie che hanno bisogno di aiuti per poter arrivare non più a fine mese, ma a metà mese». «Purtroppo non potevamo concedere rimborsi maggiori» spiega l’assessore alle politiche della casa, Marcello D’Ovidio «sappiamo che sono cifre irrisorie, ma c’è stato un taglio netto dei fondi da parte della Regione: siamo passati dai 65mila euro concessi lo scorso anno, a 12 mila euro. Li abbiamo dovuti dividere tra le 136 famiglie che hanno presentato domanda».
Teresa Di Rocco
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