Schael vola a Torino, lascia la Asl con 67 milioni di euro di debito
C’è l’accordo: il direttore generale saluta l’Abruzzo per passare al vertice della Città della Salute. Il tedesco chiude l’esperienza con i conti in rosso. In Piemonte va anche Gorgoni
CHIETI. È ufficiale: il direttore generale Asl Thomas Schael lascia l'incarico per assumere quello di commissario della Città della Salute di Torino, la più grande azienda ospedaliera della regione e tra le principali del paese. Dopo le prime notizie ufficiose di una settimana fa circa la possibilità del manager tedesco di tornare a lavorare in Piemonte, c'era stato un rallentamento, con una serie di perplessità sulla nomina. Ora arriva invece l'ufficialità. E non riguarda solo Schael. Perché la Asl teatina perderà anche Giovanni Gorgoni, direttore di programmazione e controllo e coordinatore della trasformazione digitale dell'Azienda sanitaria locale. Gorgoni andrà a dirigere sempre in Piemonte la Asl di Asti. La Regione Piemonte, attraverso la comunicazione dell'assessore alla sanità Federico Riboldi, ha ufficializzato ieri sia la nomina di Schael che quella di Gorgoni. Su quest'ultimo non sono mai trapelati possibili ripensamenti, su Schael, invece, a un certo punto sembrava essersi messa di traverso l'università di Torino, che avrebbe preferito puntare su un nome più legato al territorio, magari attraverso la promozione di un interno. Visto che l'incarico al vertice della Città della Salute è frutto di un accordo tra Regione e Università, nei giorni scorsi l'incarico era sembrato traballare. La conferenza stampa di ieri ha tolto qualsiasi dubbio. Per l'ingegnere tedesco di 62 anni la Città della Salute di Torino rappresenta un ritorno. È stato infatti impegnato per conto di Agenas nel 2013 nella gestione di un complesso piano di rientro e nel risanamento economico della sanità piemontese. A Chieti Schael è arrivato nel 2019 per volontà dell'amministrazione regionale di centrodestra a guida Marco Marsilio ed è stato poi riconfermato sempre da Marsilio nel 2023. Manager noto per rigore e inflessibilità, Schael lascia un'azienda sanitaria in difficoltà economica, una situazione più o meno comune anche alle altre Asl abruzzesi.
A stare all’analisi del mese scorso del Comitato ristretto dei sindaci della Asl, i numeri dicono che i debiti della sanità locale sono passati dai 13,7 milioni di euro del 2019 a 67,1 milioni. Considerando i tagli effettuati, il Comitato ristretto stimava una chiusura di bilancio a dicembre con un passivo di circa 45 milioni, con una mobilità passiva cresciuta di 4 milioni solo nei primi due trimestri del 2024 attestandosi a quasi 74 milioni di euro. Il Comitato ristretto dei sindaci ha fortemente criticato l'operato del manager Asl. L'organo, composto dai sindaci di Chieti, Vasto, Atessa, Casoli (tutti di centrosinistra) e Gissi nominato dal centrodestra, anche per logiche politiche non gli ha mai risparmiato critiche. Sono passate alle cronache soprattutto le battaglie con il sindaco di Chieti Diego Ferrara (Pd) che presiede il Comitato.