Sequestrati cento appartamenti: case private in aree turistiche

Sigilli al centro residenziale Molino Village di contrada San Tommaso, vicino alla stazione ferroviaria Indagati costruttori e alcuni funzionari del Comune che hanno autorizzato l’edificazione

VASTO. La notizia era nell’aria da una settimana, da quando il cantiere aveva ricevuto la prima visita dei carabinieri. I sigilli sono scattati ieri, in tarda mattinata, dopo accurate verifiche e controlli. Il Gip del tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, su richiesta della Procura della Repubblica di Vasto, ha disposto il sequestro preventivo di un elegante complesso edilizio in fase di ultimazione sulla riviera in località San Tommaso . Si tratta del complesso residenziale “Molino Village” realizzato dall'impresa Molino e Molino srl. Sequestrata anche un'area che, in base al piano di lottizzazione, avrebbe dovuto essere ceduta al Comune per farne un parcheggio pubblico e che invece è stata recintata ed è utilizzata dai privati.

Il reato ipotizzato è abuso edilizio. In particolare la magistratura contesta l’aggiramento dei vincoli normativi e la realizzazione di residenze private in aree vincolate e destinate ad altro scopo. Un sequestro gemello di quello ordinato la scorsa primavera sulla collina di Montevecchio. Oltre ai titolari del cantiere risultano indagati anche alcuni funzionari comunali che hanno concesso i pareri favorevoli e i permessi a costruire in contrasto con il piano di lottizzazione approvato dal consiglio comunale di Vasto nel 2007.

Il complesso immobiliare è formato da un centinaio di appartamenti spalmati su due ettari di terreno e un fabbricato ancora in costruzione ritenuto irregolare dal punto di vista urbanistico. Secondo la Procura sarebbe stato realizzato in violazione di un vincolo che destinava l’area a ridosso del mare alle sole strutture turistico ricettive.

«Le indagini affidate ai carabinieri e portate avanti con l’ausilio di un tecnico consulente hanno consentito di rilevare che gran parte degli immobili sono destinati a divenire residenze private e non strutture per uso alberghiero», si legge in una nota diffusa dal procuratore capo della Repubblica, Francesco Prete.

Il provvedimento di sequestro non è stato notificato solo ai titolari dell’impresa Molino e al legale rappresentante della società di costruzioni, ma a tutti gli acquirenti delle porzioni immobiliari convocati ieri in cantiere. Il legale dell'impresa Molino, l’avvocato Roberto Cordisco, per il momento non si pronuncia nè intende farlo l’avvocato Arnaldo Tascione, avvocato di alcuni privati che avevano acquistato un appartamento. «È necessario che prenda visione del provvedimento», spiega l'avvocato Tascione. Non appena la notizia del sequestro è stata ufficializzata in città si è subito riacceso il fuoco della polemica. L’associazione Codici ha rilanciato accuse contro il Comune per invocare provvedimenti. Secondo indiscrezioni il provvedimento di ieri potrebbe essere l’inizio di una nuova stagione di sequestri.

Paola Calvano

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