CHIETI
Sequestri in una ditta: è una discarica abusiva
Scatta il blitz dei carabinieri in strada del San Salvatore: indagato il titolare. In due aree accatastati anche rifiuti speciali e pericolosi, la denuncia dai residenti
CHIETI. Ha trasformato la sua ditta in una vera e propria discarica abusiva, abbandonando i rifiuti persino in strada. Ieri, dopo le segnalazioni dei residenti di San Salvatore, è scattato il blitz dei carabinieri della compagnia di Chieti, al comando della tenente Maria Di Lena. Nei guai è finito il titolare, A.D’A., 45 anni, rigattiere della zona che si occupa principalmente di sgombero cantine. L’uomo è stato denunciato alla procura con l’accusa di aver creato un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non. Due aree sono state sottoposte a sequestro.
Il controllo si è reso necessario dopo che gli abitanti della zona hanno presentato esposti e denunce: «C’è un’evidente questione di sicurezza, oltre che di inquinamento ambientale», avevano spiegato, «il materiale è lasciato costantemente anche fuori dai cancelli, occupando la carreggiata e mettendo a rischio chi passa in auto». La risposta dell’Arma della compagnia teatina è stata tempestiva. Così in mattinata, nella ditta che si affaccia su via Masci, una delle principali strade d’accesso alla città, sono entrati in azione i militari della stazione di Chieti Principale (diretti dal maresciallo maggiore Michelangelo Donvito), gli uomini del nucleo operativo e radiomobile, i carabinieri forestali e i tecnici dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente. È stato richiesto anche l’intervento dei vigili del fuoco del vicino comando provinciale, considerando il concreto rischio incendio che si è venuto a creare a causa dei materiali di ogni genere lasciati alla rinfusa. Scendendo nel dettaglio, in due aree in uso alla ditta sono stati trovati rottami, batterie di auto, bombole di gas vuote, frigoriferi, parti di mobili, rifiuti elettronici, ferro, computer, elettrodomestici, oggetti in plastica, pneumatici usurati, vetro e materiale vario. In altre parole: tutti rifiuti che erano stati stoccati nella ditta di San Salvatore senza richiedere alcuna autorizzazione. Ecco perché sono stati messi i sigilli. Adesso, codice penale alla mano, la persona denunciata rischia la condanna da uno a tre anni di arresto e l’ammenda da 5.200 a 52mila euro. Non solo: in tempi brevi, l’indagato dovrà occuparsi della bonifica della zona. In caso contrario, rischia sanzioni ancora più pesanti.
Le iniziative dei carabinieri per combattere il fenomeno delle discariche abusive proseguiranno anche nei prossimi giorni. Già nel recente passato, in tutta la provincia, sono scattati controlli con l’ausilio del nucleo elicotteri.
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